nata matrimonio cum Iosepho Borzęcki se coniunxit. Uxor fuit perdiligens et
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visibilmente e chiaramente nello stile di vita, nel lavoro e nella preghiera
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Acta Benedicti Pp. XVI 743
dal Papa Paolo VI nel numero 24 dell'Enciclica agli « uomini di scienza ».
Compito dell'ISI, infatti, è di far progredire la conoscenza delle metodiche
sia per la regolazione naturale della fertilità umana che per il superamento
naturale dell'eventuale infertilità. Oggi, « grazie al progresso delle scienze
biologiche e mediche, l'uomo può disporre di sempre più efficaci risorse tera-
peutiche, ma può anche acquisire poteri nuovi dalle conseguenze imprevedi-
bili sulla vita umana nello stesso suo inizio e nei suoi primi stadi ».2 In questa
prospettiva, « molti ricercatori si sono impegnati nella lotta contro la sterilità.
Salvaguardando pienamente la dignità della procreazione umana, alcuni sono
arrivati a risultati che in precedenza sembravano irraggiungibili. Gli uomini
di scienza vanno quindi incoraggiati a proseguire nelle loro ricerche, allo
scopo di prevenire le cause della sterilità e potervi rimediare, in modo che
le coppie sterili possano riuscire a procreare nel rispetto della loro dignità
personale e di quella del nascituro ».3 È proprio questo lo scopo che l'ISI
Paolo VI ed altri Centri analoghi, con l'incoraggiamento dell'Autorità eccle-
siastica, si propongono.
Possiamo chiederci: come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, tro-
vano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e
difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?
Certo, la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso
la più facile, ma essa in realtà nasconde la questione di fondo, che riguarda il
senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile,
perché il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La
tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco
l'amore. Anzi, come ben sappiamo, neppure la ragione basta: bisogna che
sia il cuore a vedere. Solo gli occhi del cuore riescono a cogliere le esigenze
proprie di un grande amore, capace di abbracciare la totalità dell'essere
umano. Per questo il servizio che la Chiesa offre nella sua pastorale matri-
moniale e familiare dovrà saper orientare le coppie a capire con il cuore il
meraviglioso disegno che Dio ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad
accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione.
Il Congresso che state celebrando rappresenta perciò un importante mo-
mento di riflessione e di cura per le coppie e per le famiglie, offrendo il frutto
2 Istruz. Donum vitae, 1. 3 Istruz. Donum vitae, 8.