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1054 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1066 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1070 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1072 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1074 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1075
1076 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1077
1078 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1079
1080 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1081
1082 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1083
1084 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1085
1086 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1087
1088 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1089
1090 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1062 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
sima GMG. Cerchiamo perciò di comprendere meglio che cosa significa la
misericordia divina.
L'Antico Testamento per parlare di misericordia usa vari termini, i più
significativi dei quali sono hesed e rahamim. Il primo, applicato a Dio,
esprime la sua instancabile fedeltà all'Alleanza con il suo popolo, che Egli
ama e perdona in eterno. Il secondo, rahamim, può essere tradotto come
« viscere », richiamando in particolare il grembo materno e facendoci com-
prendere l'amore di Dio per il suo popolo come quello di una madre per il
suo figlio. Così ce lo presenta il profeta Isaia: « Si dimentica forse una donna
del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai » ( Is
49, 15). Un amore di questo tipo implica fare spazio all'altro dentro di sé,
sentire, patire e gioire con il prossimo.
Nel concetto biblico di misericordia è inclusa anche la concretezza di
un amore che è fedele, gratuito e sa perdonare. In questo brano di Osea
abbiamo un bellissimo esempio dell'amore di Dio, paragonato a quello di
un padre nei confronti di suo figlio: « Quando Israele era fanciullo, io l'ho
amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si
allontanavano da me; [...] A Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo
per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo
con legami di bontà, con vincoli d'amore, ero per loro come chi solleva un
bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare » ( Os
11, 1-4). Nonostante l'atteggiamento sbagliato del figlio, che meriterebbe
una punizione, l'amore del padre è fedele e perdona sempre un figlio pen-
tito. Come vediamo, nella misericordia è sempre incluso il perdono; essa
« non è un'idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo
amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal
profondo delle viscere per il proprio figlio. [...] Proviene dall'intimo come
un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di
indulgenza e di perdono » ( Misericordiae Vultus, 6).
Il Nuovo Testamento ci parla della divina misericordia ( eleos) come sintesi
dell'opera che Gesù è venuto a compiere nel mondo nel nome del Padre
(cfr Mt 9, 13). La misericordia del nostro Signore si manifesta soprattutto
quando Egli si piega sulla miseria umana e dimostra la sua compassione
verso chi ha bisogno di comprensione, guarigione e perdono. Tutto in Gesù
parla di misericordia. Anzi, Egli stesso è la misericordia.