dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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profeti avevano parlato di Lui. Il Signore ci apre l'ultima rilettura, Cristo è la
chiave di tutto e solo unendosi nel cammino ai discepoli di Emmaus, solo
camminando con Cristo, rileggendo tutto nella sua luce, con Lui crocifisso e
risorto, entriamo nella ricchezza e nella bellezza della Sacra Scrittura.
Perciò, direi, il punto importante è non frammentare la Sacra Scrittura.
Proprio la moderna critica, come vediamo adesso, ci ha fatto capire che è un
cammino permanente. E possiamo anche vedere che è un cammino che ha
una direzione e che Cristo realmente è il punto di arrivo. Cominciando da
Cristo possiamo riprendere tutto il cammino ed entrare nella profondità della
Parola.
Riassumendo, direi, la lettura della Sacra Scrittura deve essere sempre
una lettura nella luce di Cristo. Solo cosı̀ possiamo leggere e capire, anche nel
nostro contesto attuale, la Sacra Scrittura e avere realmente luce dalla Sacra
Scrittura. Dobbiamo comprendere questo: la Sacra Scrittura è un cammino
con una direzione. Chi conosce il punto di arrivo può anche, adesso di nuovo,
fare tutti i passi e imparare cosı̀ in modo più profondo il mistero di Cristo.
Comprendendo questo abbiamo anche capito l'ecclesialità della Sacra Scrit-
tura, perché questi cammini, questi passi del cammino, sono passi di un
popolo. È il popolo di Dio che va avanti. Il vero proprietario della Parola è
sempre il popolo di Dio, guidato dallo Spirito Santo, e l'ispirazione è un
processo complesso: lo Spirito Santo guida avanti, il popolo riceve.
È, quindi, il cammino di un popolo, del popolo di Dio. Sempre la Sacra
Scrittura va letta bene. Ma ciò può avvenire solo se camminiamo all'interno
di questo soggetto che è il popolo di Dio che vive, è rinnovato, è rifondato da
Cristo, ma rimane sempre nella sua identità.
Quindi, direi che vi sono tre dimensioni in rapporto tra loro. La dimen-
sione storica, la dimensione cristologica e la dimensione ecclesiologica - del
popolo in cammino - si compenetrano. Una lettura completa è quella in cui
le tre dimensione sono presenti. Perciò la liturgia - la lettura comune, oran-
te, del popolo di Dio - rimane il luogo privilegiato per la comprensione della
Parola, anche perché proprio qui la lettura diventa preghiera e si unisce con
la preghiera di Cristo nella Preghiera eucaristica.
Vorrei ancora aggiungere una cosa che hanno sottolineato tutti i Padri
della Chiesa. Penso soprattutto a un bellissimo testo di Sant'Efrem e a un
altro di Sant'Agostino nei quali si dice: se tu hai capito poco, accetta, e non