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1052 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1054 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1060 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1066 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1068 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1070 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1072 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1074 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1075
1076 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1077
1078 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1079
1080 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 1081
1082 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1083
1084 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1085
1086 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1087
1088 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1089
1090 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1064 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
dato tutto? Come ci insegna san Paolo, « Dio dimostra il suo amore verso
di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per
noi » ( Rm 5, 8). Ma capiamo davvero la forza di queste parole?
So quanto è cara a tutti voi la croce delle GMG - dono di san Giovanni
Paolo II - che fin dal 1984 accompagna tutti i vostri Incontri mondiali.
Quanti cambiamenti, quante conversioni vere e proprie sono scaturite nella
vita di tanti giovani dall'incontro con questa croce spoglia! Forse vi siete
posti la domanda: da dove viene questa forza straordinaria della croce? Ecco
dunque la risposta: la croce è il segno più eloquente della misericordia di
Dio! Essa ci attesta che la misura dell'amore di Dio nei confronti dell'uma-
nità è amare senza misura! Nella croce possiamo toccare la misericordia di
Dio e lasciarci toccare dalla sua stessa misericordia! Qui vorrei ricordare
l'episodio dei due malfattori crocifissi accanto a Gesù: uno di essi è presun-
tuoso, non si riconosce peccatore, deride il Signore. L'altro invece riconosce
di aver sbagliato, si rivolge al Signore e gli dice: « Gesù, ricordati di me
quando entrerai nel tuo regno ». Gesù lo guarda con misericordia infinita
e gli risponde: « Oggi con me sarai nel paradiso » (cfr Lc 23, 32.39-43). Con
quale dei due ci identifichiamo? Con colui che è presuntuoso e non rico-
nosce i propri sbagli? Oppure con l'altro, che si riconosce bisognoso della
misericordia divina e la implora con tutto il cuore? Nel Signore, che ha dato
la sua vita per noi sulla croce, troveremo sempre l'amore incondizionato
che riconosce la nostra vita come un bene e ci dà sempre la possibilità di
ricominciare.
3. La straordinaria gioia di essere strumenti della misericordia di Dio
La Parola di Dio ci insegna che « si è più beati nel dare che nel riceve-
re » ( At 20, 35). Proprio per questo motivo la quinta Beatitudine dichiara
felici i misericordiosi. Sappiamo che il Signore ci ha amati per primo. Ma
saremo veramente beati, felici, soltanto se entreremo nella logica divina
del dono, dell'amore gratuito, se scopriremo che Dio ci ha amati infinita-
mente per renderci capaci di amare come Lui, senza misura. Come dice san
Giovanni: « Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio:
chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha
conosciuto Dio, perché Dio è amore. […] In questo sta l'amore: non siamo
stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo