ACTA BENEDICTI PP. XVI

 dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici

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 pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».

 lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale296

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale302

 Congregatio de Causis Sanctorum 303

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304

 Congregatio de Causis Sanctorum 305

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306

 Congregatio pro Episcopis 307

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale308

 Diarium Romanae Curiae 309

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 Diarium Romanae Curiae 311

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale312

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Penso che realmente le situazioni sono diverse, dipende tutto dalle persone in

questione.

Mi sembra che abbiamo due regole fondamentali, delle quali Lei ha par-

lato. La prima regola ce l'ha data San Paolo nella Prima Lettera ai Tessalo-

nicesi: non spegnere i carismi. Se il Signore ci dà nuovi doni dobbiamo essere

grati, anche se a volte sono scomodi. Ed è una bella cosa che, senza iniziativa

della gerarchia, con una iniziativa dal basso, come si dice, ma con una ini-

ziativa anche realmente dall'Alto, cioè come dono dello Spirito Santo, nasco-

no nuove forme di vita nella Chiesa, come del resto sono nate in tutti i secoli.

Inizialmente erano sempre scomode: anche San Francesco era molto sco-

modo e per il Papa era molto difficile dare, finalmente, una forma canonica

ad una realtà che era molto più grande dei regolamenti giuridici. Per San

Francesco era un grandissimo sacrificio lasciarsi incastrare in questo schele-

tro giuridico, ma alla fine è nata cosı̀ una realtà che vive ancor oggi e che

vivrà in futuro: essa dà forza e nuovi elementi alla vita della Chiesa.

Voglio solo dire questo: in tutti i secoli sono nati Movimenti. Anche San

Benedetto, inizialmente, era un Movimento. Si inseriscono nella vita della

Chiesa non senza sofferenze, non senza difficoltà. San Benedetto stesso ha

dovuto correggere l'iniziale direzione del monachesimo. E cosı̀ anche nel

nostro secolo il Signore, lo Spirito Santo, ci ha dato nuove iniziative con

nuovi aspetti della vita cristiana: vissuti da persone umane con i loro limiti,

esse creano anche difficoltà.

Prima regola dunque: non spegnere i carismi, essere grati anche se sono

scomodi. La seconda regola è questa: la Chiesa è una; se i Movimenti sono

realmente doni dello Spirito Santo, si inseriscono e servono la Chiesa e nel

dialogo paziente tra Pastori e Movimenti nasce una forma feconda dove

questi elementi diventano elementi edificanti per la Chiesa di oggi e di do-

mani.

Questo dialogo è a tutti i livelli. Cominciando dal parroco, dal Vescovo e

dal Successore di Pietro è in corso la ricerca delle opportune strutture: in

molti casi la ricerca ha già dato i suoi frutti. In altri si sta ancora studiando.

ad esempio, ci si domanda se dopo cinque anni di esperimento, si debbano

confermare in modo definitivo gli Statuti per il Cammino Neocatecumenale o

se ancora ci voglia un tempo di esperimento o se si debbano forse un po'

ritoccare alcuni elementi di questa struttura.