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L'Egitto, a motivo della sua storia e della sua particolare posizione geo-
grafica, occupa un ruolo insostituibile nel Medio Oriente e nel contesto dei
Paesi che cercano soluzioni a problemi acuti e complessi i quali necessitano
di essere affrontati ora, per evitare una deriva di violenza ancora più grave.
Mi riferisco a quella violenza cieca e disumana causata da diversi fattori:
dal desiderio ottuso di potere, dal commercio di armi, dai gravi problemi
sociali e dall'estremismo religioso che utilizza il Santo Nome di Dio per
compiere inauditi massacri e ingiustizie.
Questo destino e questo compito dell'Egitto costituiscono anche il mo-
tivo che ha portato il popolo a sollecitare un Egitto dove non manchino a
nessuno il pane, la libertà e la giustizia sociale. Certamente questo obiettivo
diventerà una realtà se tutti insieme avranno la volontà di trasformare le
parole in azioni, le valide aspirazioni in impegno, le leggi scritte in legge
applicate, valorizzando la genialità innata di questo popolo.
L'Egitto, quindi, ha un compito singolare: rafforzare e consolidare anche
la pace regionale, pur essendo, sul proprio suolo, ferito da violenze cieche.
Tali violenze fanno soffrire ingiustamente tante famiglie - alcune delle quali
sono qui presenti - che piangono i loro figli e figlie.
Il mio pensiero va in particolare a tutte le persone che, negli ultimi anni,
hanno dato la vita per salvaguardare la loro Patria: i giovani, i membri delle
forze armate e della polizia, i cittadini copti e tutti gli ignoti caduti a causa
di diverse azioni terroristiche. Penso anche alle uccisioni e alle minacce che
hanno determinato un esodo di cristiani dal Sinai settentrionale. Esprimo
riconoscenza alle Autorità civili e religiose e a quanti hanno dato accoglien-
za e assistenza a queste persone tanto provate. Penso altresì a coloro che
sono stati colpiti negli attentati alle chiese Copte, sia nel dicembre scorso
sia più recentemente a Tanta e ad Alessandria. Ai loro familiari e a tutto
l'Egitto vanno il mio più sentito cordoglio e la mia preghiera al Signore
affinché dia pronta guarigione ai feriti.
Signor Presidente, illustri Signori e Signore,
non posso non incoraggiare l'audacia degli sforzi per la realizzazione di
numerosi progetti nazionali, come anche le tante iniziative che sono state
prese in favore della pace nel Paese e al di fuori di esso, in ordine all'auspi-
cato sviluppo, nella prosperità e nella pace, che il popolo desidera e merita.
Lo sviluppo, la prosperità e la pace sono beni irrinunciabili che meritano
ogni sacrificio. Sono anche obiettivi che richiedono lavoro serio, impegno