dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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Acta Benedicti Pp. XVI 279
Don Alberto Pacini, Rettore della Basilica di sant'Anastasia, ha parlato
dell'adorazione eucaristica perpetua - in particolare della possibilità di orga-
nizzare turni notturni - ed ha chiesto al Papa di spiegare il senso e il valore
della riparazione eucaristica di fronte ai furti sacrileghi e alle sette sataniche.
Non parliamo più in generale dell'adorazione eucaristica, che è penetrata
realmente nei nostri cuori e penetra nel cuore del popolo. Lei ha posto questa
domanda specifica sulla riparazione eucaristica. È un discorso che è divenuto
difficile. Mi ricordo, quando ero giovane, che nella festa del Sacro Cuore si
pregava con una bella preghiera di Leone XIII e poi una di Pio XI, nella
quale la riparazione aveva un posto particolare, proprio in riferimento, già a
quel tempo, agli atti sacrileghi che dovevano essere riparati.
Mi sembra che dobbiamo andare a fondo, arrivare al Signore stesso che ha
offerto la riparazione per il peccato del mondo, e cercare di riparare: diciamo,
di mettere equilibrio tra il plus del male e il plus del bene. Cosı̀, nella bilancia
del mondo, non dobbiamo lasciare questo grande plus al negativo, ma dare un
peso almeno equivalente al bene. Questa idea fondamentale si appoggia su
quanto è stato fatto da Cristo. Questo, per quanto posso capire, è il senso del
sacrificio eucaristico. Contro questo grande peso del male che esiste nel mon-
do e che tira giù il mondo, il Signore pone un altro peso più grande, quello
dell'amore infinito che entra in questo mondo. Questo è il punto importante:
Dio è sempre il bene assoluto, ma questo bene assoluto entra proprio nel gioco
della storia; Cristo si rende qui presente e soffre fino in fondo il male, creando
cosı̀ un contrappeso di valore assoluto. Il plus del male, che esiste sempre se
vediamo solo empiricamente le proporzioni, viene superato dal plus immenso
del bene, della sofferenza del Figlio di Dio.
In questo senso c'è la riparazione, che è necessaria. Mi sembra che oggi sia
un po' difficile capire queste cose. Se vediamo il peso del male nel mondo, che
cresce in permanenza, che sembra avere assolutamente il sopravvento nella
storia, ci si potrebbe - come dice sant'Agostino in una meditazione - pro-
prio disperare. Ma vediamo che c'è un plus ancora più grande nel fatto che
Dio stesso è entrato nella storia, si è fatto partecipe della storia ed ha sofferto
fino in fondo. Questo è il senso della riparazione. Questo plus del Signore è per
noi una chiamata a metterci dalla sua parte, ad entrare in questo grande plus
dell'amore e a renderlo presente, anche con la nostra debolezza. Sappiamo che