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III
Dum Suam Sanctitatem Papam Tawadros II humaniter invisit.*
Il Signore è risorto, è veramente risorto! [Al Massih kam, bilhakika kam!]
Santità, carissimo Fratello,
è da poco trascorsa la grande Solennità di Pasqua, centro della vita cri-
stiana, che quest'anno abbiamo avuto la grazia di celebrare nello stesso giorno.
Abbiamo così proclamato all'unisono l'annuncio della Risurrezione, rivivendo,
in un certo senso, l'esperienza dei primi discepoli, che in quel giorno insieme
« gioirono al vedere il Signore ».1 Questa gioia pasquale è oggi impreziosita dal
dono di adorare insieme il Risorto nella preghiera e di scambiarci nuovamente,
nel suo nome, il bacio santo e l'abbraccio di pace. Sono tanto grato di questo:
giungendo qui come pellegrino, ero certo di ricevere la benedizione di un
Fratello che mi aspettava. Grande era l'attesa di ritrovarci: mantengo infatti
ben vivo il ricordo della visita di Vostra Santità a Roma, poco dopo la mia
elezione, il 10 maggio 2013, una data che è felicemente diventata l'occasione
per celebrare ogni anno la Giornata di amicizia copto-cattolica.
Nella gioia di proseguire fraternamente il nostro cammino ecumenico,
desidero ricordare anzitutto quella pietra miliare nelle relazioni tra la sede
di Pietro e quella di Marco che è la Dichiarazione Comune firmata dai nostri
Predecessori più di quarant'anni prima, il 10 maggio 1973. In quel giorno,
dopo « secoli di storia difficili », nei quali « si sono manifestate differenze
teologiche, alimentate e accentuate da fattori di carattere non teologico »
e da una sempre più generalizzata sfiducia nei rapporti, con l'aiuto di Dio
si è arrivati a riconoscere insieme che Cristo è « Dio perfetto riguardo alla
Sua Divinità e perfetto uomo riguardo alla Sua umanità ».2 Ma non meno
importanti e attuali sono le parole immediatamente precedenti, con le quali
abbiamo riconosciuto « il nostro Signore e Dio e Salvatore e Re di tutti noi,
Gesù Cristo ». Con queste espressioni la sede di Marco e quella di Pietro
hanno proclamato la signoria di Gesù: insieme abbiamo confessato che a
Gesù apparteniamo e che Egli è il nostro tutto.
* Die 28 Aprilis 2017. 1 Gv 20, 20. 2 Dichiarazione Comune firmata dal Santo Padre Paolo VI e da Sua Santità Amba Shenouda
III, 10 maggio 1973.