dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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Per questo è ancor più necessario l'appello alla coscienza e, in particolare,
alla coscienza cristiana. « La coscienza, come dice il Catechismo della Chiesa
Cattolica, è un giudizio della ragione mediante il quale la persona umana
riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per porre, sta com-
piendo o ha compiuto. In tutto quello che dice e fa, l'uomo ha il dovere di
seguire ciò che sa essere giusto e retto ».6 Da questa definizione emerge che la
coscienza morale, per essere in grado di guidare rettamente la condotta uma-
na, deve anzitutto basarsi sul solido fondamento della verità, deve cioè essere
illuminata per riconoscere il vero valore delle azioni e la consistenza dei criteri
di valutazione, cosı̀ da sapere distinguere il bene dal male, anche laddove
l'ambiente sociale, il pluralismo culturale e gli interessi sovrapposti non aiu-
tino a ciò.
La formazione di una coscienza vera, perché fondata sulla verità, e retta,
perché determinata a seguirne i dettami, senza contraddizioni, senza tradi-
menti e senza compromessi, è oggi un'impresa difficile e delicata, ma impre-
scindibile. Ed è un'impresa ostacolata, purtroppo, da diversi fattori. Anzi-
tutto, nell'attuale fase della secolarizzazione chiamata post-moderna e
segnata da discutibili forme di tolleranza, non solo cresce il rifiuto della
tradizione cristiana, ma si diffida anche della capacità della ragione di perce-
pire la verità ci si allontana dal gusto della riflessione. Addirittura, secondo
alcuni, la coscienza individuale, per essere libera, dovrebbe disfarsi sia dei
riferimenti alle tradizioni, sia di quelli basati sulla ragione. Cosı̀ la coscienza,
che è atto della ragione mirante alla verità delle cose, cessa di essere luce e
diventa un semplice sfondo su cui la società dei media getta le immagini e gli
impulsi più contraddittori.
Occorre rieducare al desiderio della conoscenza della verità autentica, alla
difesa della propria libertà di scelta di fronte ai comportamenti di massa e alle
lusinghe della propaganda, per nutrire la passione della bellezza morale e
della chiarezza della coscienza. Questo è compito delicato dei genitori e degli
educatori che li affiancano; ed è compito della comunità cristiana nei con-
fronti dei suoi fedeli. Per quanto concerne la coscienza cristiana, la sua cre-
scita e il suo nutrimento, non ci si può accontentare di un fugace contatto con
le principali verità di fede nell'infanzia, ma occorre un cammino che accom-
6 N. 1778.