dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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sanitari cristiani, pertanto, sanno bene che vi è un legame strettissimo e
indissolubile tra la qualità del loro servizio professionale e la virtù della carità
alla quale Cristo li chiama: è proprio nel compiere bene il loro lavoro che essi
portano alle persone la testimonianza dell'amore di Dio. La carità come
compito della Chiesa, che ho fatto oggetto di riflessione nella mia Enciclica
Deus caritas est, trova un'attuazione particolarmente significativa nella cura
dei malati. Lo attesta la storia della Chiesa, con innumerevoli testimonianze
di uomini e donne che, in forma sia individuale che associata, hanno operato
in questo campo. Perciò, tra i Santi che hanno esercitato in modo esemplare
la carità, ho potuto menzionare nell'Enciclica figure emblematiche come
quelle di Giovanni di Dio, di Camillo de Lellis e del Cottolengo, che hanno
servito Cristo povero e sofferente nelle persone dei malati.
Cari fratelli e sorelle, permettetemi dunque di riconsegnarvi idealmente
oggi le riflessioni che ho proposto nell'Enciclica con i relativi orientamenti
pastorali sul servizio caritativo della Chiesa quale « comunità d'amore ». E
all'Enciclica posso ora aggiungere anche l'Esortazione apostolica post-sino-
dale da poco pubblicata, che tratta in modo ampio e articolato dell'Eucaristia
quale «Sacramento della carità ». È proprio dall'Eucaristia che la pastorale
della salute può continuamente attingere la forza per soccorrere efficacemen-
te l'uomo e promuoverlo secondo la dignità che gli è propria. Negli ospedali e
nelle case di cura, la Cappella è il cuore pulsante in cui Gesù si offre inces-
santemente al Padre celeste per la vita dell'umanità. L'Eucaristia, distri-
buita decorosamente e con spirito di preghiera ai malati, è la linfa vitale
che li conforta e infonde nel loro animo luce interiore per vivere con fede e
con speranza la condizione di infermità e di sofferenza. Vi affido, dunque,
anche questo recente documento: fatelo vostro, applicatelo al campo della
pastorale della salute, traendone indicazioni spirituali e pastorali appro-
priate.
Mentre vi auguro ogni bene per i vostri lavori di questi giorni, li accom-
pagno con un particolare ricordo nella preghiera, invocando la materna pro-
tezione di Maria Santissima, Salus infirmorum, e con la Benedizione Aposto-
lica, che imparto di cuore a voi qui presenti, a quanti collaborano con voi
nelle rispettive sedi e a tutti i vostri cari.