dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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ne sociale e, soprattutto, favorire un pericoloso individualismo, disattento
alle conseguenze per il futuro. Si potrebbe quasi pensare che il Continente
europeo stia di fatto perdendo fiducia nel proprio avvenire. Inoltre, per
quanto riguarda, ad esempio, il rispetto dell'ambiente oppure l'ordinato ac-
cesso alle risorse ed agli investimenti energetici, la solidarietà viene incenti-
vata a fatica, non soltanto nell'ambito internazionale ma anche in quello
strettamente nazionale. Il processo stesso di unificazione europea si rivela
non da tutti condiviso, per l'impressione diffusa che vari « capitoli » del pro-
getto europeo siano stati « scritti » senza tener adeguato conto delle attese dei
cittadini.
Da tutto ciò emerge chiaramente che non si può pensare di edificare
un'autentica « casa comune » europea trascurando l'identità propria dei popoli
di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un'identità storica, culturale
e morale, prima ancora che geografica, economica o politica; un'identità
costituita da un insieme di valori universali, che il Cristianesimo ha contri-
buito a forgiare, acquisendo cosı̀ un ruolo non soltanto storico, ma fondativo
nei confronti dell'Europa. Tali valori, che costituiscono l'anima del Continen-
te, devono restare nell'Europa del terzo millennio come « fermento » di civiltà.
Se infatti essi dovessero venir meno, come potrebbe il « vecchio » Continente
continuare a svolgere la funzione di « lievito » per il mondo intero?
Se, in occasione del 50º dei Trattati di Roma, i Governi dell'Unione de-
siderano « avvicinarsi » ai loro cittadini, come potrebbero escludere un ele-
mento essenziale dell'identità europea qual è il Cristianesimo, in cui una vasta
maggioranza di loro continua ad identificarsi?
Non è motivo di sorpresa che l'Europa odierna, mentre ambisce a porsi
come una comunità di valori, sembri sempre più spesso contestare che ci siano
valori universali ed assoluti? Questa singolare forma di « apostasia » da se stessa,
prima ancora che da Dio, non la induce forse a dubitare della sua stessa identi-
tà? Si finisce in questo modo per diffondere la convinzione che la « ponderazione
dei beni » sia l'unica via per il discernimento morale e che il bene comune sia
sinonimo di compromesso. In realtà, se il compromesso può costituire un legit-
timo bilanciamento di interessi particolari diversi, si trasforma in male comune
ogniqualvolta comporti accordi lesivi della natura dell'uomo.
Una comunità che si costruisce senza rispettare l'autentica dignità del-
l'essere umano, dimenticando che ogni persona è creata ad immagine di Dio,