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Questo è possibile se la persona consacrata non cede alle tentazioni che
incontra ogni giorno sulla sua strada. Ne vorrei evidenziare alcune, tra le
più significative. Voi le conoscete, perché queste tentazioni sono state ben
descritte dai primi monaci dell'Egitto.
1. La tentazione di lasciarsi trascinare e non guidare . Il Buon Pastore ha il dove-
re di guidare il gregge,3 di condurlo all'erba fresca e alla fonte di acqua.4 Non può
farsi trascinare dalla delusione e dal pessimismo: "Cosa posso fare?". È sempre
pieno di iniziative e di creatività, come una fonte che zampilla anche quando è
prosciugata; ha sempre la carezza di consolazione anche quando il suo cuore è
affranto; è un padre quando i figli lo trattano con gratitudine ma soprattutto
quando non gli sono riconoscenti.5 La nostra fedeltà al Signore non deve mai
dipendere dalla gratitudine umana: « Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ri-
compenserà ».6
2. La tentazione di lamentarsi continuamente. È facile accusare sempre gli altri,
per le mancanze dei superiori, per le condizioni ecclesiastiche o sociali, per le
scarse possibilità... Ma il consacrato è colui che, con l'unzione dello Spirito San-
to, trasforma ogni ostacolo in opportunità, e non ogni difficoltà in scusa! Chi si
lamenta sempre è in realtà uno che non vuole lavorare. Per questo il Signore ri-
volgendosi ai Pastori disse: « Rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche ».7
3. La tentazione del pettegolezzo e dell'invidia. E questa è brutta! Il pericolo è
serio quando il consacrato, invece di aiutare i piccoli a crescere e a gioire per i
successi dei fratelli e delle sorelle, si lascia dominare dall'invidia e diventa uno
che ferisce gli altri col pettegolezzo. Quando, invece di sforzarsi per crescere,
inizia a distruggere coloro che stanno crescendo; invece di seguire gli esempi
buoni, li giudica e sminuisce il loro valore. L'invidia è un cancro che rovina
qualsiasi corpo in poco tempo: « Se un regno è diviso in se stesso, quel regno
non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non
potrà restare in piedi ».8 Infatti - non dimenticatevi! -, « per l'invidia del dia-
volo la morte è entrata nel mondo ».9 E il pettegolezzo ne è il mezzo e l'arma.
3 Cfr Gv 10, 3-4. 4 Cfr Sal 23. 5 Cfr Lc 15, 11-32. 6 Mt 6, 4.6.18. 7 Eb 12, 12; cfr Is 35, 3. 8 Mc 3, 24-25. 9 Sap 2, 24.