dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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pace dell'eremo di Fonte Avellana e, libero da ogni ambizione, giunse persino
a rinunziare definitivamente alla dignità cardinalizia per non allontanarsi
dalla solitudine eremitica, cella della sua esistenza nascosta in Cristo.
San Pier Damiani fu, infine, l'anima della « Riforma gregoriana », che se-
gnò il passaggio dal primo al secondo millennio, e della quale san Gregorio
VII rappresenta il cuore e il motore. Si trattò, in concreto, di attuare scelte di
ordine istituzionale e di carattere teologico, disciplinare e spirituale, che per-
misero nel secondo millennio una più grande libertas Ecclesiae, recuperando il
respiro della grande teologia con riferimento ai Padri della Chiesa e, in parti-
colare, a sant'Agostino, san Girolamo e san Gregorio Magno. Con la penna e la
parola egli si rivolgeva a tutti: ai suoi confratelli eremiti domandava il co-
raggio d'una donazione radicale al Signore che si avvicinasse il più possibile al
martirio; dal Papa, dai Vescovi e dagli ecclesiastici di alto rango esigeva un
evangelico distacco da onori e privilegi nel compimento delle loro funzioni
ecclesiali; ai sacerdoti ricordava l'ideale altissimo della loro missione, da
esercitare coltivando la purezza dei costumi e una reale povertà personale.
In un'epoca segnata da particolarismi e incertezze, perché orfana di prin-
cipi unificanti, Pier Damiani, consapevole dei propri limiti - amava definirsi
peccator monachus - trasmise ai suoi contemporanei la consapevolezza che
solo attraverso una costante tensione armonica tra due poli fondamentali
della vita - la solitudine e la comunione - può svilupparsi un'efficace
testimonianza cristiana. Non è forse valido anche per il nostro tempo questo
insegnamento? Formulo volentieri l'auspicio che la celebrazione del Millena-
rio della sua nascita contribuisca non solo a riscoprirne l'attualità e la pro-
fondità del pensiero e dell'azione, ma sia anche occasione propizia per un
rinnovamento spirituale personale e comunitario, ripartendo costantemente
da Gesù Cristo, « lo stesso ieri, oggi, sempre ».1
Assicuro un ricordo nella preghiera per Lei e per tutti i monaci Camaldo-
lesi, ai quali invio una speciale Benedizione Apostolica, estendendola volen-
tieri a quanti ne condividono la spiritualità.
Dal Vaticano, 20 Febbraio 2007
BENEDICTUS PP. XVI
1 Eb 13, 8.