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LITERAB SSmi Patris nostri LEONIS XIII. ad Emum D. Cardinalem Ludovicum Iacobinium, Status Secretarium, de erigendo Valetudi- nario pro laborantibus morbo cholerico.

Signor Cardinale

Il terribile flagello dei morbo asiatico che prima apparve nella vicina nazione Francese, come già si temeva, ha colpito anche molte parti dell' Italia settentrionale e meridionale : e se quasi per tutto ha serpeggiato e serpeggia tut- tora lentamente, nella popolosa città di Napoli, semina stragi e rovine. - La Provvidenza fino a questo giorno ha ricoperto di una speciale protezione la città di Roma , campandola dal flagello. Della quale misericordia Noi coi sentimenti dell' animo profonda- mente riconoscente e devoto ab- biamo reso e continuamente ren- diamo umilissime grazie alla bon- tà divina : e con tutto il fervore del Nostro spirito innalziamo o- gni dì al Padre delle misericor- die la voce e le mani suppliche- voli affinchè, per l'intercessione potente della Gran Vergine e dei gloriosi Protettori , storni dalla Nostra Roma il flagello e la salvi. - Ma pur troppo e per le molte iniquità che muovono a sdegno la divina giustizia, e per la vicinanza dei luoghi invasi dal morbo non siamo senza timore per questa Nostra Città che Noi amiamo con affetto speciale : nè

Acta Tom. XVII. fase. CXCVI.

Eme Princeps

Formidabilis calamitas, Asia- ticas morbus, qui in finitima primum Gallica gente se prodi- dit, modo, uti iam verebamur, multas etiam Italiae septentrio- nalis et meridionalis perculit regiones : et si fere quoquo per- vasit atque etiamnum lente ser- pit, in frequentissima urbe Nea- poli cladibus exitioque implet omnia. Dei Providentia ad hunc usque diem Urbem Romam, eam ab hac calamitate protuens, spe- ciali praesidio contexit. Ob quod divinae Clementiae m,unus Nos summopere grati et r evertuti s animi sensu Divinae Bonitati et egimus et assidue agimus hu- millimus gratias, ac toto nostri Spiritus affectu ad Misericor- diarum Patrem vocem manus- que supplices quotidie levamus, ut pientissima Virgine Deipara atque gloriosis Auspicibus no- stris suffragantibus , Urbem hanc nostram ab ea clade libe- ret ac sospitet. Sed eheu! cum ob multa scelera, quae Divinam Iustitiam ad iram provocant, tum vero etiam ob locorum, quos morbus invasit, viciniam, huic nostrae Civitati, quam praeci- puo amore prosequimur, profe-

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