MEDIOLANEN. 165

obligatione rubricae in Collegiata sit dicendum unicum Of- ficium et satis sit, an vero unum recitandum, alterum vero transferendum ?

La S. Congregazione rispose: Negative; sed vel bis re- citandum Officium pro duplici obligatione, vel alterum re- citandum et alterum transferendum.

E all' altro quesito : In casu quod unicum sit recitan- dum quale dici debet, an illud quod praecipitur a rubrica, an quod imponitur a legatario? rispose : Ex iam dictis re- spondetur: unum non posse deservire pro omnibus, nisi ex mente fundatoris aliud constet.

Si dirà che il caso in questione è diverso da quello dei riportati Decreti, giacché in questi si parla di recita Co- rale, laddove il caso di Milano risguarda anche la recita privata.

Al che rispondo che l'obbligazione inerente ai Sacerdoti Ambrosiani relativa al più volte menzionato Officio, non nasce in forza del Benefìcio Corale, ma vi Ordinationis. Essendo quindi un obbligo p er sonale, poco importa se vi si soddisfi in Coro ovvero in privato, trattandosi sempre di due obbligazioni distinte e con diverso fine, a cui non sem- bra che si possa soddisfare con un solo atto.

Vero è che una parte del frutto impetratorio e soddis- fattone proveniente dalla recita dell'Officio spetta al Sa- cerdote, e ne può disporre a suo beneplacito ; ma non pare che con questo soddisfi alle intenzioni di ehi offre la ele- mosina, mentre l'intenzione di chi la dà è che ne provenga il massimo frutto per quell'anima che intende suffragare.

Risponderei dunque al proposto dubbio ; Negative. Quibus praemissis propositum fuit diluendum

Dubium

Utrum Sacerdotes ritu ambrosiano utentes quique te- nentur nonnullis feriis Nocturnum defunctorum cum Lau- dibus et Vesperis recitare, in aliis vero solummodo Laudes