292 EX S. C. CONCILII

dam Dominum Coulombier : cui postea denupsit, cuius ne- potem Marcellum non minori affectu adamare coepit Ame- lia filia.

Horum facinorum testem profert Petrus quamdam Aloy- siam Collet. Haec praeterea profert gravem epistolam ei redditam a matre Ameliae quae ait: « Je suis en instances pour obtenir la nullité du mariage de ma fille abandonnée par son mari, gui épouse une actrice et a demandée son divorce... Je peux dire que je fai mariée de force etc. ». Eadem Aloysia autem de ratione agendi Ameliae erga Mar- cellum ea testatur quae longe aliena sunt ab honestate, unde praeditam se praebere in primis gloriatur puella. Inde deducit actor, matrem ut ipsa liberius suo ingenio indul- gerei, atque ut filiam retraheret ab abysso in quam praeceps ruebat, nuptias meditatam esse, quas postea vel invita Ame- lia inire adacta fuit.

Procurator Actoris, in suis animadversionibus exaratis italice, postulata venia ab E E . PP. negationem Ameliae quae tantum movit tribunal parisiense ita commentatur r « Se si prendono uno per uno i fatti raccontati dalla Si- gnora Amalia nel suo interrogatorio, è facile stabilire che sopra tutti i punti che fanno comodo al suo sistema di di- fesa essa ha affermato cose false.

« 1. Gli sposi Fortoul non avendo cambiato di guarni- gione che molto tempo dopo il matrimonio di Amelia, la ragione addotta per spiegare la fretta messa a concludere il matrimonio è smentita.

«2. Il motivo che essa avea di non sposare nè il Ba- rone Pietro nè altri, non deve ricercarsi nella libertà la- sciatale dalla madre, come essa pretende, ma nel fatto che essa amava perdutamente Marcello e voleva sposarlo, e che la madre si opponeva al matrimonio col nipote del proprio- amante.

« 3. Obbligata a confessare le scene, di cui essa era l'oggetto, le racconta con precisione meravigliosa, ma pre- tende averne dimenticata la causa!!! È inverosimile che