S. Romana Rota 295

« accorta dell 'avversione della figlia verso il Sorrentino e cercava per-

« suaderla ».

Item Rosa Massa, D'Amora Catelli, Capua Catelli. Eadem puellae

repugnant ia elucet ex epistola mense februarii 1894 ad amitam, Iose-

pham Vetromille, missa quinque circiter menses ante matr imonium.

Carent ia amoris vero validitati matr imonii non nocet, cum consensus,

non amor, coniugium faciat (cap. 14, De sponsal., X, lib. 4). Indicium

quidem esse potest coacti consensus, qui tamen aliunde p robandus est.

Probat io autem coactionis ex parte matris actricis deest in test ium

deposit ionibus, quae potius confirmant mat rem consiliis et suasionibus,

futuri coniugii luxum, et otium, et divit iarum copiam extollendo, filiae

repugnant iam vicisse. Narra t ipsa actrix: « Credo, anzi sono certa, che

« questo matrimonio, combinato a mia insaputa, fu voluto da mia ma-

« dre, perchè affascinata dalle ricchezze della famiglia Sorrentino, descrit-

te tele come favolose dal suddet to mio zio, Luigi Starace, ott imo uomo,

« ma fantastico come mai... . Mia madre su le generali mi faceva gli

« elogi delle ricchezze di lui e della sua famiglia, descrivendomele a vivi

« colori, par landomi di saloni, di carrozze e di cavalli... . Mia madre mi

« r ispondeva : " L'avessi la fortuna di averlo sposo Giovannino ". Cer-

« cava di persuadermi, descrivendo le ricchezze del Sorrent ino. . . . Mi

« diceva che io non poteva capire la fortuna, che mi era capitata, e che

« se me l 'avessi fatta sfuggire mi sarei t rovata penti ta dopo ». Similiter

t e s tan tu r Dominicus De Donatis, Francisca Vetromille, Agatha Savarese,

Archipresbyter D'Elia, Camillus De Tornasi et Agnes De Tornasi.

Aliqui testes affirmant puellam matr imonio consensisse quia morem

matr is gerere voluit, cum noluerit eam contristare. Id vero validitati

consensus non officit (D'Annibale, t. 1, n. 138, not. 16, ed. 3) cum ma-

lum quod metum patiens evitare vult, t anquam sibi non alteri immi-

nens apprehendere debeat. I ta tes ta tur Agatha Savarese : « Sono con-

« vinta che Maria cedette alla volontà della madre, perchè per non

« dispiacerle faceva tu t to quello che la madre voleva, anche nelle cose

« p i ù insignificanti». Eugenius Vetromille: « Per tema di non dare il

« minimo dolore alla madre, convinta che ques t 'u l t ima agiva sempre

« pel bene di lei, si piegava ciecamente alla sua volontà ». Similiter

t e s tan tu r Augusta Consiglio-Franza, Rosa Massa et Maria Ingrosso.

Porro, ex actis probabili ter saltem constat Mariam non solum mo-

rem matr is gerere voluisse, sed etiam persuasam fuisse, omnibus per-

pensis, sibi convenire matr imonium proposi tum, eique deliberate con-

sensisse. Ait testis Vincentia Marzo : « Durante il fidanzamento, par landone

« con me, si mostrava entusiasta delle ricchezze che questo matr imonio