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quando recitava con le suore la corona del Rosario soleva con grande fervore e penetrazione del suo spirito spiegare con ap- positi sermoncini ogni mistero, e distinguevasi specialmente in questo suo fervore e penetrazione allorché spiegava i misteri dolorosi ». Quibus etiam superaddendum id quod Testis I as- serui t : « Nutriva pure grande divozione al nostro protettore S. Vincenzo de' Paoli, e nelle regole che essa scrisse impose a noi T obbligo di recitare dopo il refettorio una litania in cui sono invocati i Santi protettori del nostro Istituto, ciò che manifesta la speciale divozione che la stessa Serva di Dio aveva verso di essi ». Et Testis I I : « Anche verso gli Angeli ed i Santi, spe- cialmente verso coloro dei quali parlano le nostre regole come S. Giuseppe, S. Giovanni, S. Gennaro, S. Luigi Gonzaga e S.Vin- cenzo de 'Paoli , nutrì speciale devozione; e debbo deporre per quello che essa operò, che dello spirito di S. Vincenzo de'Paoli ella partecipò la rgamente» . Testis denique X V I I : « Pose il no- viziato del nostro Istituto sotto la protezione di S. Giuseppe. Ne'suoi viaggi, specialmente durante il periodo della rivoluzione francese, ponevasi sotto la custodia e difesa del suo Angelo Custode. Anche speciale devozione nutrì verso S. Vincenzo de'Paoli, sotto la cui protezione fondò l 'Istituto: Santo che so- leva chiamare il padrone della casa dell' Istituto ».

De pietate in patriam nihil admodum proferam, cum nullus Testis Dei Ancillam nominatim Galliam adamasse dicat: a s t r e s quas Ipsa in vitae perpetuitate gessit, et praesertim Institutum sororum a Caritate in natale solum flagrantissimam huius Vir- ginis caritatem demonstrant. Verum si illam Philosophi sen- tentiam existimandam putamus: Unicuique patria sua carior est, dum supra omnia salvam fore quaerit (Cass. epist. 39 ) , heroidi nostrae procul dubio carissima Gallia fuit, cuius ad uti- litatem ac bonum totam impendit vitam, cuique tam insignem congregationem testamento reliquit: quinimo hoc maximum be- neficiorum non iniuria dici potest; congregatio enim sororum a Caritate, a Ioanna Antida Touret auxilium egenis afferre co- gnovit, vel stipem pauperibus erogando, vel iuvando aegrotan- tes, vel, quod caput est, pueros atque puellas, ineruditos maleque moratos litterarum rudimenta et bonos mores ita edocendo, ut quandoque optimi cives ac bene de patria meriti fieri possent.

Pari sollicitudine familiae quoque prospexit , maximam de rebus domesticis curam suscipiens, quantum ex unanimi testium