556 EX S. POENITENTIARIA APOSTOLICA

dell 'esecuzione, massime quando trattasi di penitenza grave e diuturna. Ha prove che la penitenza si accetta fintamente, e poi certamente non si pratica. Sarebbe bene che per la peni- tenza se la vegga il Confessore, e che nella concessione delle dispense non se ne parlasse affatto.

Sacra Poenitentiaria ad praemissa rescribit: Poenitentias in executione dispensationum matrimonialium omnino imponen- das esse, sed omissum earumdem adimplementum secum non ferre dispensationis invaliditatem. Et notet orator in imponen- dis poenitentiis, quae non specificantur, ab executore rationem habendam esse conditioni aetatis, virium aliarumque qualitatum personarum quibus dispensatio impertitur.

Datum Romae in S. Poenitentiaria, 14 Decembris 1891.

R. CARD. M O N A C O P. M.

R. CELLI S. P. Substitutus.

RESPONSUM. Dispensatio non invalidatur etiamsi poenitentia excepta fuerit cum

animo eam non implendi.

Beatissimo Padre,

Nelle dispense di occulto impedimento gli autori provati insegnano che se il Confessore, per colpevole negligenza, non impone la penitenza, gravemente pecca, ma secondo la quasi comune sentenza, la dispensa si esegue validamente: non vero sì poenitens, gravem suscipiendo poenitentiam, intentionem eam implendi non habeat. Insegnano che pur valida sarà la dispensa se la confessione sarà nulla e sacrilega, o anche se non si ri- ceva assoluzione. Sicché non dalla invalidità della confessione, o dall ' inadempimento posteriore della penitenza, ma dall 'in- tenzione di non adempirla i predetti Teologi fan derivare l'in- validità della dispensa. Di tali finzioni ne avvengono conti- nuamente, cioè di accettare la penitenza senza intenzione di adempirla. Per questo si mandò la prima supplica, senza di questo motivo quella supplica sarebbe stata per lo meno inop- portuna.