no rapporto cogli interessi di tut- to il càttolicismo o dei Cattolici di un dato Stato, nel quale sono comprese più Diocesi, appartengo- no in particolare maniera al Rap- presentante del Sommo Pontefice; e l'azione relativa dei Vescovi, sia singolarmente presi, sia presi collettivamente in uno Stato, de- ve essere sempre subordinata al Capo Supremo della Chiesa ed in conseguenza a chi lo rappresenta»

Erra quindi l'autore dell'ar- ticolo allorché afferma che il di- ritto del Vescovo ha cura delle relazioni interne e sostanziali che Iddio ha stabilito tra i due poteri.

Venendo poi alla questione di fatto, è evidente che il Nunzio apostolico, quale delegato e rap- presentante del Sommo Pontefice, non ha altra missione, nè altra autorità fuori di quella che il Sommo Pontefice a lui concede; come pure è evidente che solo il Romano Pontefice delegante può dire quale sia la missione e quale l'autorità del suo Nunzio. E però vero che" il Sommo Pontefice dà ai suoi Nunzi una missione pura- mente diplomatica senza veruna autorità sopra i pastori ed i fe- deli esistenti negli Stati presso i quali sono essi accreditati? Può ammettersi che il Santo Padre mandi i suoi Nunzi come i Go- verni civili mandano i loro Mi- nistri e Rappresentanti? Dai re- lativi Brevi ed istruzioni appa- risce invece che i Nunzi aposto-

)L A 567

Capiti, ac proinde ei, qui illius vicem qerit, subiectam esse opor- tere.

Errat igitur illius Capitis scri- ptor affirmans , ius Episcoporum ad internas et substantiales, ut aiunt, relationes , quas inter Ma- trumque Principatum Deus sta- tuit, curandas extendi.

Ut autem ad facti rationem accedam, manifestum est, Nun- tium apostolicum, quatenus ro- mani Pontificis legatum, Eiusque vices-gerentern, aliam missionem, aliamque auctoritatem , praeter eam quam illi idem Pontifex ad- tribuit, non habere : manifestum item est, solum Romanum Ponti- ficem, qui delegai, quaenam sui Nuntii missio, quaenam auctori- tas huic attributa sit, certo edice- re posse. At verum ne est, roma- num Pontificem suis Nuntiis mis- sionem tantummodo civilem, quae ad ius publicum, seu gentium , pertinet, conferre, sine ulla aucto- ritate in Fideles ac Pastor es,qui in iis Principatibus existunt, penes quos iidem Nuntii gerendorum negotiorum causa fidem publi- cam possident? Credibile ne est, summum Pontificem ea ratione suos Nuntios mittere, qua civiles Dominatus suos Ministros, et qui Principis vicem gerant, mittere solent? Immo ex ùvalóyoic Romani Pontificis Literis Mandatisque pa- tet, Nuntios apostolicos non eam tantummodo, quae ad iuris pu- blici negotia pertinet, missionem habere; sed quae Fideles remque religiosam auctoritate curandam attingit.