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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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La quaestio fidei è la sfida pastorale prioritaria anche per la Diocesi di
Roma. I discepoli di Cristo sono chiamati a far rinascere in se stessi e negli
altri la nostalgia di Dio e la gioia di viverlo e di testimoniarlo, a partire dalla
domanda sempre molto personale: perché credo? Occorre dare il primato alla
verità, accreditare l'alleanza tra fede e ragione come due ali con cui lo spirito
umano si innalza alla contemplazione della Verità; 2 rendere fecondo il dialogo
tra cristianesimo e cultura moderna; far riscoprire la bellezza e l'attualità
della fede non come atto a sé, isolato, che interessa qualche momento della
vita, ma come orientamento costante, anche delle scelte più semplici, che
conduce all'unità profonda della persona rendendola giusta, operosa, benefi-
ca, buona. Si tratta di ravvivare una fede che fondi un nuovo umanesimo
capace di generare cultura e impegno sociale.
In questo quadro di riferimento, nel Convegno diocesano dello scorso
giugno la Diocesi di Roma ha avviato un percorso di approfondimento
sull'iniziazione cristiana e sulla gioia di generare nuovi cristiani alla fede.
Annunciare la fede nel Verbo fatto carne, infatti, è il cuore della missione
della Chiesa e l'intera comunità ecclesiale deve riscoprire con rinnovato
ardore missionario questo compito imprescindibile. Soprattutto le giovani
generazioni, che avvertono maggiormente il disorientamento accentuato
anche dall'attuale crisi non solo economica ma anche di valori, hanno bisogno
di riconoscere in Gesù Cristo « la chiave, il centro e il fine di tutta la storia
umana ».3
I genitori sono i primi educatori alla fede dei loro figli fin dalla più tenera
età; pertanto è necessario sostenere le famiglie nella loro missione educativa
attraverso opportune iniziative. In pari tempo, è auspicabile che il cammino
battesimale, prima tappa dell'itinerario formativo dell'iniziazione cristiana,
oltre a favorire la consapevole e degna preparazione alla celebrazione del
Sacramento, ponga adeguata attenzione agli anni immediatamente successivi
al Battesimo, con appositi itinerari che tengano conto delle condizioni di vita
che le famiglie devono affrontare. Incoraggio quindi le comunità parrocchiali
e le altre realtà ecclesiali a proseguire con impegno nella riflessione per pro-
muovere una migliore comprensione e recezione dei Sacramenti attraverso i
quali l'uomo è reso partecipe della vita stessa di Dio. Non manchino alla
Chiesa di Roma fedeli laici pronti ad offrire il proprio contributo per edificare
comunità vive, che permettano alla Parola di Dio di irrompere nel cuore di
2 Cfr Giovanni Paolo II, Enc. Fides et ratio, Prologo. 3 Conc. Vat. II, Cost. Gaudium et spes, 10.