ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 25

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 Acta Benedicti Pp. XVI 29

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 3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte

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 Acta Benedicti Pp. XVI 41

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42

 Acta Benedicti Pp. XVI 43

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44

 Acta Benedicti Pp. XVI 45

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

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 Acta Benedicti Pp. XVI 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Acta Benedicti Pp. XVI 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Acta Benedicti Pp. XVI 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

 Acta Benedicti Pp. XVI 57

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale58

 Acta Benedicti Pp. XVI 59

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60

 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

 Acta Benedicti Pp. XVI 65

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66

 Congregatio pro Episcopis 67

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

 Congregatio pro Episcopis 69

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 71

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72

 Diarium Romanae Curiae 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Diarium Romanae Curiae 75

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76

 Diarium Romanae Curiae 77

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78

Acta Benedicti Pp. XVI 11

l'umanità e liberarla dal peccato e dalla morte, per elevare l'uomo alla dignità

di figlio di Dio. Il Natale non richiama solo il compimento storico di questa

verità che ci riguarda direttamente, ma, in modo misterioso e reale, ce la dona

di nuovo.

Come è suggestivo, in questo tramonto di un anno, riascoltare l'annuncio

gioioso che l'apostolo Paolo rivolgeva ai cristiani della Galazia: « Quando

venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato

sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessi-

mo l'adozione a figli ».1 Queste parole raggiungono il cuore della storia di tutti

e la illuminano, anzi la salvano, perché dal giorno del Natale del Signore è

venuta a noi la pienezza del tempo. Non c'è, dunque, più spazio per l'angoscia

di fronte al tempo che scorre e non ritorna; c'è adesso lo spazio per una

illimitata fiducia in Dio, da cui sappiamo di essere amati, per il quale viviamo

e al quale la nostra vita è orientata in attesa del suo definitivo ritorno. Da

quando il Salvatore è disceso dal Cielo, l'uomo non è più schiavo di un tempo

che passa senza un perché, o che è segnato dalla fatica, dalla tristezza, dal

dolore. L'uomo è figlio di un Dio che è entrato nel tempo per riscattare il

tempo dal non senso o dalla negatività e che ha riscattato l'umanità intera,

donandole come nuova prospettiva di vita l'amore, che è eterno.

La Chiesa vive e professa questa verità ed intende proclamarla ancora

oggi con rinnovato vigore spirituale. In questa celebrazione abbiamo speciali

ragioni di lodare Dio per il suo mistero di salvezza, operante nel mondo

mediante il ministero ecclesiale. Abbiamo tanti motivi di ringraziamento al

Signore per ciò che la nostra comunità ecclesiale, nel cuore della Chiesa uni-

versale, compie al servizio del Vangelo in questa Città. A tale proposito,

unitamente al Cardinale Vicario, Agostino Vallini, ai Vescovi Ausiliari, ai

Parroci e all'intero presbiterio diocesano, desidero ringraziare il Signore, in

particolare, per il promettente cammino comunitario volto ad adeguare alle

esigenze del nostro tempo la pastorale ordinaria, attraverso il progetto «Ap-

partenenza ecclesiale e corresponsabilità pastorale ». Esso ha l'obiettivo di

porre l'evangelizzazione al primo posto, al fine di rendere più responsabile

e fruttuosa la partecipazione dei fedeli ai Sacramenti, cosı̀ che ciascuno possa

parlare di Dio all'uomo contemporaneo e annunciare con incisività il Vangelo

a quanti non lo hanno mai conosciuto o lo hanno dimenticato.

1 Gal 4, 4-5.