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liabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri
interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo pri-
vato. L'egoismo, quello del gruppo come quello del singolo, ci tiene prigionieri
dei nostri interessi e desideri, che contrastano con la verità e ci dividono gli
uni dagli altri. Svegliatevi, ci dice il Vangelo. Venite fuori per entrare nella
grande verità comune, nella comunione dell'unico Dio. Svegliarsi significa
cosı̀ sviluppare la sensibilità per Dio; per i segnali silenziosi con cui Egli vuole
guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza. Ci sono persone che dicono
di essere « religiosamente prive di orecchio musicale ». La capacità percettiva
per Dio sembra quasi una dote che ad alcuni è rifiutata. E in effetti - la
nostra maniera di pensare ed agire, la mentalità del mondo odierno, la gam-
ma delle nostre varie esperienze sono adatte a ridurre la sensibilità per Dio, a
renderci « privi di orecchio musicale » per Lui. E tuttavia in ogni anima è
presente, in modo nascosto o aperto, l'attesa di Dio, la capacità di incontrar-
lo. Per ottenere questa vigilanza, questo svegliarsi all'essenziale, vogliamo
pregare, per noi stessi e per gli altri, per quelli che sembrano essere « privi di
questo orecchio musicale » e nei quali, tuttavia, è vivo il desiderio che Dio si
manifesti. Il grande teologo Origene ha detto: se io avessi la grazia di vedere
come ha visto Paolo, potrei adesso (durante la Liturgia) contemplare una
grande schiera di Angeli.4 Infatti - nella Sacra Liturgia, gli Angeli di Dio
e i Santi ci circondano. Il Signore stesso è presente in mezzo a noi. Signore,
apri gli occhi dei nostri cuori, affinché diventiamo vigilanti e veggenti e cosı̀
possiamo portare la tua vicinanza anche ad altri!
Torniamo al Vangelo di Natale. Esso ci racconta che i pastori, dopo aver
ascoltato il messaggio dell'Angelo, si dissero l'un l'altro: « "Andiamo fino a
Betlemme" ... Andarono, senza indugio ».5 « Si affrettarono » dice letteralmen-
te il testo greco. Ciò che era stato loro annunciato era cosı̀ importante che
dovevano andare immediatamente. In effetti, ciò che lı̀ era stato detto loro
andava totalmente al di là del consueto. Cambiava il mondo. È nato il Sal-
vatore. L'atteso Figlio di Davide è venuto al mondo nella sua città. Che cosa
poteva esserci di più importante? Certo, li spingeva anche la curiosità, ma
soprattutto l'agitazione per la grande cosa che era stata comunicata proprio a
loro, i piccoli e uomini apparentemente irrilevanti. Si affrettarono - senza
indugio. Nella nostra vita ordinaria le cose non stanno cosı̀. La maggioranza
degli uomini non considera prioritarie le cose di Dio, esse non ci incalzano in
4 Cfr. in Lc 23, 9. 5 Lc 2, 15s.