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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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Acta Benedicti Pp. XVI 19
naggi che come primi pagani trovarono la via verso Cristo, possiamo forse
cercare - nonostante tutte le differenze nelle vocazioni e nei compiti -
indicazioni per il compito dei Vescovi. Che tipo di uomini erano costoro?
Gli esperti ci dicono che essi appartenevano alla grande tradizione astrono-
mica che, attraverso i secoli, si era sviluppata nella Mesopotamia e ancora vi
fioriva. Ma questa informazione da sola non basta. C'erano forse molti astro-
nomi nell'antica Babilonia, ma solo questi pochi si sono incamminati e hanno
seguito la stella che avevano riconosciuto quale stella della promessa, quale
indicatore della strada verso il vero Re e Salvatore. Essi erano, possiamo dire,
uomini di scienza, ma non soltanto nel senso che volevano sapere molte cose:
volevano di più. Volevano capire che cosa conta nell'essere uomini. Proba-
bilmente avevano sentito dire della profezia del profeta pagano Balaam:
«Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele ».8 Essi appro-
fondirono quella promessa. Erano persone dal cuore inquieto, che non si
accontentavano di ciò che appare ed è consueto. Erano uomini alla ricerca
della promessa, alla ricerca di Dio. Ed erano uomini vigilanti, capaci di
percepire i segni di Dio, il suo linguaggio sommesso ed insistente. Ma erano
anche uomini coraggiosi e insieme umili: possiamo immaginare che dovettero
sopportare qualche derisione, perché si incamminarono verso il Re dei Giudei,
affrontando per questo molta fatica. Per essi non era decisivo ciò che pensava
e diceva di loro questo o quello, anche persone influenti ed intelligenti. Per
loro contava la verità stessa, non l'opinione degli uomini. Per questo affron-
tarono le rinunce e le fatiche di un percorso lungo ed incerto. Fu il loro
coraggio umile a consentire ad essi di potersi chinare davanti al bambino di
gente povera e di riconoscere in Lui il Re promesso, la cui ricerca e il cui
riconoscimento era stato lo scopo del loro cammino esteriore ed interiore.
Cari amici, come non vedere in tutto ciò alcuni tratti essenziali del mini-
stero episcopale? Anche il Vescovo deve essere un uomo dal cuore inquieto
che non si accontenta delle cose abituali di questo mondo, ma segue l'inquie-
tudine del cuore che lo spinge ad avvicinarsi interiormente sempre di più a
Dio, a cercare il suo Volto, a conoscerLo sempre di più, per poterLo amare
sempre di più. Anche il Vescovo deve essere un uomo dal cuore vigilante che
percepisce il linguaggio sommesso di Dio e sa discernere il vero dall'apparen-
te. Anche il Vescovo deve essere ricolmo del coraggio dell'umiltà, che non si
interroga su che cosa dica di lui l'opinione dominante, bensı̀ trae il suo criterio
8 Nm 24, 17.