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come guardiano e provinciale, a 70 anni è stato inviato in un santuario a confessare. E quest'uomo aveva una coda di gente, tutti, tutti: preti, fedeli, ricchi, poveri, tutti! Un gran perdonatore. Sempre trovava il modo di per- donare, o almeno di lasciare in pace quell'anima con un abbraccio. E una volta andai a trovarlo e mi disse: « Senti, tu sei vescovo e puoi dirmelo: io credo che pecco perché perdono troppo, e mi viene questo scrupolo… » - « E perché? » - « Non so, ma sempre trovo come perdonare… » - « E cosa fai, quando ti senti così? » - « Vado in cappella, davanti al tabernacolo, e dico al Signore: Scusami, Signore, perdonami, credo che oggi ho perdonato troppo. Ma, Signore, sei stato Tu a darmi il cattivo esempio! ». Ecco. Siate uomini di perdono, di riconciliazione, di pace.
Ci sono tanti linguaggi nella vita: il linguaggio della parola, anche ci sono i linguaggi dei gesti. Se una persona si avvicina a me, al confessionale, è perché sente qualcosa che gli pesa, che vuole togliersi. Forse non sa come dirlo, ma il gesto è questo. Se questa persona si avvicina è perché vorrebbe cambiare, non fare più, cambiare, essere un'altra persona, e lo dice con il gesto di avvicinarsi. Non è necessario fare delle domande: « Ma tu, tu…? ». Se una persona viene, è perché nella sua anima vorrebbe non farlo più. Ma tante volte non possono, perché sono condizionati dalla loro psicologia, dalla loro vita, dalla loro situazione… « Ad impossibilia nemo tenetur ».
Un cuore largo… Il perdono… Il perdono è un seme, è una carezza di Dio. Abbiate fiducia nel perdono di Dio. Non cadere nel pelagianesimo! « Tu devi fare questo, questo, questo, questo… ». Ma voi avete questo carisma dei confessori. Riprenderlo, rinnovarlo sempre. E siate grandi perdonatori, perché chi non sa perdonare finisce come questi dottori del Vangelo: è un grande condannatore, sempre ad accusare… E chi è il grande accusatore, nella Bibbia? Il diavolo! O fai l'ufficio di Gesù, che perdona dando la vita, la preghiera, tante ore lì, seduto, come quei due [san Leopoldo e san Pio]; o fai l'ufficio del diavolo che condanna, accusa… Non so, non riesco a dirvi un'altra cosa. In voi lo dico a tutti, a tutti i sacerdoti che vanno a confessa- re. E se non se la sentono, che siano umili e dicano: « No, no, io celebro la Messa, pulisco il pavimento, faccio tutto, ma non confessare, perché non so farlo bene ». E chiedere al Signore la grazia, grazia che chiedo per ognuno di voi, per tutti voi, per tutti i confessori, anche per me.