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294 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
296 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
298 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 299
300 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 301
302 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 303
304 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
306 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 219
II
In Feria IV Cinerum, occasione missionis Missionariorum Misericordiae.*
La Parola di Dio, all'inizio del cammino quaresimale, rivolge alla Chiesa
e a ciascuno di noi due inviti.
Il primo è quello di san Paolo: « Lasciatevi riconciliare con Dio ».1 Non
è semplicemente un buon consiglio paterno e nemmeno soltanto un sugge-
rimento; è una vera e propria supplica a nome di Cristo: « Vi supplichiamo
in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio ».2 Perché un appello così
solenne e accorato? Perché Cristo sa quanto siamo fragili e peccatori, co-
nosce la debolezza del nostro cuore; lo vede ferito dal male che abbiamo
commesso e subìto; sa quanto bisogno abbiamo di perdono, sa che ci occorre
sentirci amati per compiere il bene. Da soli non siamo in grado: per questo
l'Apostolo non ci dice di fare qualcosa, ma di lasciarci riconciliare da Dio, di
permettergli di perdonarci, con fiducia, perché « Dio è più grande del nostro
cuore ».3 Egli vince il peccato e ci rialza dalle miserie, se gliele affidiamo.
Sta a noi riconoscerci bisognosi di misericordia: è il primo passo del cam-
mino cristiano; si tratta di entrare attraverso la porta aperta che è Cristo,
dove ci aspetta Lui stesso, il Salvatore, e ci offre una vita nuova e gioiosa.
Ci possono essere alcuni ostacoli, che chiudono le porte del cuore. C'è
la tentazione di blindare le porte, ossia di convivere col proprio peccato,
minimizzandolo, giustificandosi sempre, pensando di non essere peggiori
degli altri; così, però, si chiudono le serrature dell'anima e si rimane chiusi
dentro, prigionieri del male. Un altro ostacolo è la vergogna ad aprire la
porta segreta del cuore. La vergogna, in realtà, è un buon sintomo, perché
indica che vogliamo staccarci dal male; tuttavia non deve mai trasformarsi
in timore o paura. E c'è una terza insidia, quella di allontanarci dalla porta:
succede quando ci rintaniamo nelle nostre miserie, quando rimuginiamo
continuamente, collegando fra loro le cose negative, fino a inabissarci nelle
cantine più buie dell'anima. Allora diventiamo persino familiari della tri-
* Die 10 Februarii 2015. 1 2 Cor 5, 20. 2 Ibid. 3 1 Gv 3, 20.