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werden und nicht zu viele einseitige Polemiken hervorzurufen. Ich würde
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A questo aspetto interiore dell'iniziativa si unisce una forte esperienza di
collegialità affettiva. Il Vescovo, come voi ben sapete, non è un uomo solo,
ma è inserito in quel corpus episcoporum che si tramanda dal ceppo apostolico
fino ai nostri giorni congiungendosi a Gesù, « Pastore e Vescovo delle nostre
anime ».2 La fraternità episcopale che vivete in questi giorni si prolunghi nel
sentire e nell'agire quotidiano del vostro servizio aiutandovi ad operare sem-
pre in comunione con il Papa e con i vostri confratelli nell'episcopato, cer-
cando di coltivare anche l'amicizia con essi e con i vostri sacerdoti. In questo
spirito di comunione e di amicizia vi accolgo con grande affetto, Vescovi di
Rito Latino e di Rito Orientale, salutando in ciascuno di voi le Chiese affidate
alla vostra cura pastorale, con un pensiero particolare per quelle che, in modo
speciale nel Medio Oriente, sono nella sofferenza. Ringrazio il Cardinale Marc
Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, per le parole che mi ha
rivolto a nome vostro e per il libro, e il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto
della Congregazione per le Chiese Orientali.
L'incontro annuale con i Vescovi nominati nel corso dell'anno mi ha dato
la possibilità di sottolineare qualche aspetto del ministero episcopale. Oggi
vorrei riflettere brevemente con voi sull'importanza dell'accoglienza da parte
del Vescovo dei carismi che lo Spirito suscita per l'edificazione della Chiesa.
La consacrazione episcopale vi ha conferito la pienezza del sacramento del-
l'Ordine, che, nella Comunità ecclesiale, è posto al servizio del sacerdozio
comune dei fedeli, della loro crescita spirituale e della loro santità. Il sacer-
dozio ministeriale, infatti, come sapete, ha lo scopo e la missione di far vivere
il sacerdozio dei fedeli, che, in forza del Battesimo, partecipano a loro modo
all'unico sacerdozio di Cristo, come afferma la Costituzione conciliare Lumen
gentium: « Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerar-
chico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tut-
tavia ordinati l'uno all'altro, poiché l'uno e l'altro, ognuno a suo proprio
modo, partecipano all'unico sacerdozio di Cristo ».3 Per questa ragione, i Ve-
scovi hanno il compito di vigilare e operare affinché i battezzati possano
crescere nella grazia e secondo i carismi che lo Spirito Santo suscita nei loro
cuori e nelle loro comunità. Il Concilio Vaticano II ha ricordato che lo Spirito
Santo, mentre unifica nella comunione e nel ministero la Chiesa, la provvede e
dirige con diversi doni gerarchici e carismatici e la abbellisce dei suoi frutti.4
2 Messale Romano, Prefazio dopo l'Ascensione. 3 N. 10. 4 Cfr. ibid., 4.