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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 71
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72
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Acta Benedicti Pp. XVI 27
Cari amici, il sistema di detenzione ruota intorno a due capisaldi, entram-
bi importanti: da un lato tutelare la società da eventuali minacce, dall'altro
reintegrare chi ha sbagliato senza calpestarne la dignità e senza escluderlo
dalla vita sociale. Entrambi questi aspetti hanno la loro rilevanza e sono
protesi a non creare quell'« abisso » tra la realtà carceraria reale e quella
pensata dalla legge, che prevede come elemento fondamentale la funzione
rieducatrice della pena e il rispetto dei diritti e della dignità delle persone.
La vita umana appartiene a Dio solo, che ce l'ha donata, e non è abbando-
nata alla mercé di nessuno, nemmeno al nostro libero arbitrio! Noi siamo
chiamati a custodire la perla preziosa della vita nostra e di quella degli altri.
So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere an-
cora più amara la detenzione: mi sono giunte varie lettere di detenuti che lo
sottolineano. È importante che le istituzioni promuovano un'attenta analisi
della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale,
in modo che i detenuti non scontino mai una « doppia pena »; ed è importante
promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della
giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il
ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione.
Cari amici, oggi è la quarta domenica dell'Avvento. Il Natale del Signore,
ormai vicino, riaccenda di speranza e di amore il vostro cuore. La nascita del
Signore Gesù, di cui faremo memoria tra pochi giorni, ci ricorda la sua mis-
sione di portare la salvezza a tutti gli uomini, nessuno escluso. La sua sal-
vezza non si impone, ma ci raggiunge attraverso gli atti d'amore, di miseri-
cordia e di perdono che noi stessi sappiamo realizzare. Il Bambino di
Betlemme sarà felice quando tutti gli uomini torneranno a Dio con cuore
rinnovato. Chiediamogli nel silenzio e nella preghiera di essere tutti liberati
dalla prigionia del peccato, della superbia e dell'orgoglio: ciascuno infatti ha
bisogno di uscire da questo carcere interiore per essere veramente libero dal
male, dalle angosce e dalla morte. Solo quel Bambino adagiato nella mangia-
toia è in grado di donare a tutti questa liberazione piena!
Vorrei terminare dicendovi che la Chiesa sostiene e incoraggia ogni sforzo
diretto a garantire a tutti una vita dignitosa. Siate sicuri che io sono vicino a
ciascuno di voi, alle vostre famiglie, ai vostri bambini, ai vostri giovani, ai
vostri anziani e vi porto tutti nel cuore davanti a Dio. Il Signore benedica voi
e il vostro futuro!