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diventare figlio di Dio. Nell'esperienza dei Santi questa dignità si realizza
nella concretezza delle circostanze storiche, dei temperamenti personali, delle
scelte libere e responsabili, dei carismi soprannaturali.
Confortati da un cosı̀ gran numero di testimoni, affrettiamo dunque anche
noi il passo verso il Signore che viene, innalzando la splendida invocazione
nella quale culmina l'inno del Te Deum: « Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria
numerari »; nel tuo avvento glorioso, accoglici, o Verbo Incarnato, nell'assem-
blea dei tuoi Santi.
Con tali voti, volentieri formulo a ciascuno fervidi auguri per le imminenti
Festività Natalizie e con affetto imparto la Benedizione Apostolica.
II
Natalicia omina Curiae Romanae significantur.*
Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Presbiterato,
Cari Fratelli e Sorelle,
la Solennità del Santo Natale, come è stato appena sottolineato dal Car-
dinale Decano Angelo Sodano, è, per i cristiani, un'occasione del tutto parti-
colare di incontro e di comunione. Quel Bambino che adoriamo a Betlemme ci
invita a sentire l'amore immenso di Dio, quel Dio che è disceso dal cielo e si è
fatto vicino a ciascuno di noi per renderci suoi figli, parte della sua stessa
Famiglia. Anche questo tradizionale appuntamento natalizio del Successore
di Pietro con i suoi più stretti collaboratori, è un incontro di famiglia, che
rinsalda i vincoli di affetto e di comunione, per formare sempre più quel
« Cenacolo permanente » consacrato alla diffusione del Regno di Dio, appena
ricordato. Ringrazio il Cardinale Decano per le cordiali parole con cui si è
fatto interprete dei sentimenti augurali del Collegio cardinalizio, dei Membri
della Curia Romana e del Governatorato, come pure di tutti i Rappresentanti
Pontifici che sono profondamente uniti a noi nel portare agli uomini del
nostro tempo quella luce che è nata nella mangiatoia di Betlemme. Nell'ac-
cogliervi con grande gioia, desidero anche esprimere la mia gratitudine a tutti
* Die 21 Decembris 2009.