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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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Acta Benedicti Pp. XVI 33
Risposta del Santo Padre - Vorrei innanzi tutto dire che sono stato molto
felice nella sua terra; l'accoglienza da parte degli africani è stata calorosissi-
ma, ho sentito questa cordialità umana che in Europa è un po' oscurata,
perché abbiamo tante altre cose nel nostro cuore che rendono un po' duro
anche il cuore. Qui [in Benin] c'era una cordialità, per cosı̀ dire, esuberante,
ho sentito anche la gioia di vivere, e questa era una delle impressioni belle per
me: nonostante la povertà e tutte le grandi sofferenze che ho anche visto
- ho salutato lebbrosi, malati di Aids, eccetera -, nonostante tutti questi
problemi e la grande povertà, c'è una gioia di vivere, una gioia di essere una
creatura umana perché c'è una consapevolezza originaria che Dio è buono e
mi ama, ed essere uomo è essere amato da Dio. Quindi questa era per me
l'impressione, diciamo, preponderante, forte: vedere, in un Paese sofferente,
gioia, allegrezza più che nei Paesi ricchi. E questo a me fa anche pensare che
nei Paesi ricchi la gioia è spesso assente; siamo tutti pienamente occupati con
tanti problemi: come fare questo, come impostare questo, come conservare
questo, comprare ancora. E con la massa delle cose che abbiamo siamo sem-
pre più allontanati da noi stessi e da questa esperienza originaria che Dio c'è e
che Dio mi è vicino. Perciò direi che avere grandi proprietà e avere potere non
rende necessariamente felici, non è il più grande dono. Può essere anche, direi,
una cosa negativa, che mi impedisce di vivere realmente. Le misure di Dio, i
criteri di Dio, sono diversi dai nostri. Dio dà anche a questi poveri gioia, il
riconoscimento della sua presenza, fa sentire che è vicino a loro anche nella
sofferenza, nelle difficoltà e, naturalmente, ci chiama tutti perché noi faccia-
mo di tutto affinché possano uscire da queste oscurità delle malattie, della
povertà. È un compito nostro, e cosı̀ nel fare questo anche noi possiamo
divenire più allegri. Quindi le due parti devono completarsi: noi dobbiamo
aiutare perché anche l'Africa, questi Paesi poveri, possano trovare il supera-
mento di questi problemi, della povertà, aiutarli a vivere, e loro possono
aiutarci a capire che le cose materiali non sono l'ultima parola. E dobbiamo
pregare Dio: mostraci, aiutaci, perché ci sia giustizia, perché tutti possano
vivere nella gioia di essere tuoi figli.