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mostra che contrasti non risolti e profondamente radicati possono portare, in
certe situazioni, ad esplosioni di violenza in cui ogni senso di umanità sembra
smarrito. La pace può realizzarsi soltanto se si giunge ad una riconciliazione
interiore. Possiamo considerare come esempio positivo di un processo di ri-
conciliazione in via di riuscita la storia dell'Europa dopo la seconda guerra
mondiale. Il fatto che dal 1945 nell'Europa occidentale e centrale non ci siano
più state guerre si fonda sicuramente in misura determinante su strutture
politiche ed economiche intelligenti ed eticamente orientate, ma queste po-
tevano svilupparsi solo perché esistevano processi interiori di riconciliazione,
che hanno reso possibile una nuova convivenza. Ogni società ha bisogno di
riconciliazioni, perché possa esserci la pace. Riconciliazioni sono necessarie
per una buona politica, ma non possono essere realizzate unicamente da essa.
Sono processi pre-politici e devono scaturire da altre fonti.
Il Sinodo ha cercato di esaminare profondamente il concetto di riconci-
liazione come compito per la Chiesa di oggi, richiamando l'attenzione sulle
sue diverse dimensioni. La chiamata che san Paolo ha rivolto ai Corinzi
possiede proprio oggi una nuova attualità. « In nome di Cristo siamo amba-
sciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di
Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio! ».2 Se l'uomo non è riconciliato con Dio,
è in discordia anche con la creazione. Non è riconciliato con se stesso, vor-
rebbe essere un altro da quel che è ed è pertanto non riconciliato neppure con
il prossimo. Fa inoltre parte della riconciliazione la capacità di riconoscere la
colpa e di chiedere perdono - a Dio e all'altro. E infine appartiene al pro-
cesso della riconciliazione la disponibilità alla penitenza, la disponibilità a
soffrire fino in fondo per una colpa e a lasciarsi trasformare. E ne fa parte
la gratuità, di cui l'Enciclica « Caritas in veritate » parla ripetutamente: la
disponibilità ad andare oltre il necessario, a non fare conti, ma ad andare
al di là di ciò che richiedono le semplici condizioni giuridiche. Ne fa parte
quella generosità di cui Dio stesso ci ha dato l'esempio. Pensiamo alla parola
di Gesù: « Se tu presenti la tua offerta all'altare e lı̀ ti ricordi che tuo fratello
ha qualche cosa contro di te, lascia lı̀ il tuo dono davanti all'altare, va' prima
a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono ».3 Dio che
sapeva che non siamo riconciliati, che vedeva che abbiamo qualcosa contro di
Lui, si è alzato e ci è venuto incontro, benché Egli solo fosse dalla parte della
ragione. Ci è venuto incontro fino alla Croce, per riconciliarci. Questa è gra-
2 2 Cor 5, 20. 3 Mt 5, 23s.