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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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In questo senso, l'incontro in Africa con la gioiosa passione per la fede è
stato un grande incoraggiamento. Lı̀ non si percepiva alcun cenno di quella
stanchezza della fede, tra noi cosı̀ diffusa, niente di quel tedio dell'essere
cristiani da noi sempre nuovamente percepibile. Con tutti i problemi, tutte
le sofferenze e pene che certamente proprio in Africa vi sono, si sperimentava
tuttavia sempre la gioia di essere cristiani, l'essere sostenuti dalla felicità
interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua Chiesa. Da questa gioia
nascono anche le energie per servire Cristo nelle situazioni opprimenti di
sofferenza umana, per mettersi a sua disposizione, senza ripiegarsi sul proprio
benessere. Incontrare questa fede pronta al sacrificio, e proprio in ciò gioiosa,
è una grande medicina contro la stanchezza dell'essere cristiani che sperimen-
tiamo in Europa.
Una medicina contro la stanchezza del credere è stata anche la magnifica
esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid. È stata una
nuova evangelizzazione vissuta. Sempre più chiaramente si delinea nelle
Giornate Mondiali della Gioventù un modo nuovo, ringiovanito, dell'essere
cristiani che vorrei tentare di caratterizzare in cinque punti.
1. C'è come prima cosa una nuova esperienza della cattolicità, dell'uni-
versalità della Chiesa. È questo che ha colpito in modo molto immediato i
giovani e tutti i presenti: proveniamo da tutti i continenti, e, pur non essen-
doci mai visti prima, ci conosciamo. Parliamo lingue diverse e abbiamo dif-
ferenti abitudini di vita, differenti forme culturali, e tuttavia ci troviamo
subito uniti insieme come una grande famiglia. Separazione e diversità este-
riori sono relativizzate. Siamo tutti toccati dall'unico Signore Gesù Cristo, nel
quale si è manifestato a noi il vero essere dell'uomo e, insieme, il Volto stesso
di Dio. Le nostre preghiere sono le stesse. In virtù dello stesso incontro
interiore con Gesù Cristo abbiamo ricevuto nel nostro intimo la stessa forma-
zione della ragione, della volontà e del cuore. E, infine, la comune liturgia
costituisce una sorta di patria del cuore e ci unisce in una grande famiglia. Il
fatto che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle è qui non soltanto
un'idea, ma diventa una reale esperienza comune che crea gioia. E cosı̀ ab-
biamo compreso anche in modo molto concreto che, nonostante tutte le
fatiche e le oscurità, è bello appartenere alla Chiesa universale, alla Chiesa
cattolica, che il Signore ci ha donato.
2. Da questo nasce poi un nuovo modo di vivere l'essere uomini, l'essere
cristiani. Una delle esperienze più importanti di quei giorni è stata per me