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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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Acta Benedicti Pp. XVI 39
me. Ma quello decisivo è, secondo il mio parere, la certezza proveniente dalla
fede: io sono voluto. Ho un compito nella storia. Sono accettato, sono amato.
Josef Pieper, nel suo libro sull'amore, ha mostrato che l'uomo può accettare
se stesso solo se è accettato da qualcun altro. Ha bisogno dell'esserci dell'altro
che gli dice, non soltanto a parole: è bene che tu ci sia. Solo a partire da un
« tu », l'« io » può trovare se stesso. Solo se è accettato, l'« io » può accettare se
stesso. Chi non è amato non può neppure amare se stesso. Questo essere
accolto viene anzitutto dall'altra persona. Ma ogni accoglienza umana è fra-
gile. In fin dei conti abbiamo bisogno di un'accoglienza incondizionata. Solo
se Dio mi accoglie e io ne divento sicuro, so definitivamente: è bene che io ci
sia. È bene essere una persona umana. Dove viene meno la percezione del-
l'uomo di essere accolto da parte di Dio, di essere amato da Lui, la domanda
se sia veramente bene esistere come persona umana non trova più alcuna
risposta. Il dubbio circa l'esistenza umana diventa sempre più insuperabile.
Laddove diventa dominante il dubbio riguardo a Dio, segue inevitabilmente
il dubbio circa lo stesso essere uomini. Vediamo oggi come questo dubbio si
diffonde. Lo vediamo nella mancanza di gioia, nella tristezza interiore che si
può leggere su tanti volti umani. Solo la fede mi dà la certezza: è bene che io ci
sia. È bene esistere come persona umana, anche in tempi difficili. La fede
rende lieti a partire dal di dentro. È questa una delle esperienze meravigliose
delle Giornate Mondiali della Gioventù.
Porterebbe troppo lontano parlare adesso in modo dettagliato anche del-
l'incontro di Assisi, cosı̀ come meriterebbe l'importanza dell'avvenimento.
Ringraziamo semplicemente Dio perché noi - rappresentanti delle religioni
del mondo e anche rappresentanti del pensiero in ricerca della verità -
abbiamo potuto incontrarci quel giorno in un clima di amicizia e di rispetto
reciproco, nell'amore per la verità e nella comune responsabilità per la pace.
Possiamo quindi sperare che da questo incontro sia nata una nuova disponi-
bilità a servire la pace, la riconciliazione e la giustizia.
Infine, vorrei ringraziare di cuore tutti voi per il sostegno nel portare
avanti la missione che il Signore ci ha affidato come testimoni della sua
verità, e auguro a tutti voi la gioia che Dio, nell'incarnazione del suo Figlio,
ha voluto donarci. Buon Natale a tutti voi! Grazie.