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problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la
desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole,
l'inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità,
l'aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e
tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti « profughi
ambientali »: persone che, a causa del degrado dell'ambiente in cui vivono,
lo devono lasciare - spesso insieme ai loro beni - per affrontare i pericoli e le
incognite di uno spostamento forzato? Come non reagire di fronte ai conflitti
già in atto e a quelli potenziali legati all'accesso alle risorse naturali? Sono
tutte questioni che hanno un profondo impatto sull'esercizio dei diritti uma-
ni, come ad esempio il diritto alla vita, all'alimentazione, alla salute, allo
sviluppo.
5. Va, tuttavia, considerato che la crisi ecologica non può essere valutata
separatamente dalle questioni ad essa collegate, essendo fortemente connessa
al concetto stesso di sviluppo e alla visione dell'uomo e delle sue relazioni con
i suoi simili e con il creato. Saggio è, pertanto, operare una revisione profonda
e lungimirante del modello di sviluppo, nonché riflettere sul senso dell'econo-
mia e dei suoi fini, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige lo
stato di salute ecologica del pianeta; lo richiede anche e soprattutto la crisi
culturale e morale dell'uomo, i cui sintomi sono da tempo evidenti in ogni
parte del mondo.8 L'umanità ha bisogno di un profondo rinnovamento cultu-
rale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costituiscono il solido fondamento
su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi, che attual-
mente sta attraversando - siano esse di carattere economico, alimentare,
ambientale o sociale -, sono, in fondo, anche crisi morali collegate tra di loro.
Esse obbligano a riprogettare il comune cammino degli uomini. Obbligano, in
particolare, a un modo di vivere improntato alla sobrietà e alla solidarietà,
con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle
esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative. Solo
cosı̀ l'attuale crisi diventa occasione di discernimento e di nuova progettualità.
6. Non è forse vero che all'origine di quella che, in senso cosmico, chia-
miamo « natura », vi è « un disegno di amore e di verità »? Il mondo « non è il
prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso... Il
mondo trae origine dalla libera volontà di Dio, il quale ha voluto far parte-
8 Cfr. Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 32.