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298 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 299
300 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 301
302 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 303
304 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
306 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 241
X
Occasione celebrationis paenitentialis apud Basilicam Vaticanam.*
« Che io veda di nuovo ».1 È questa la richiesta che oggi vogliamo ri-
volgere al Signore. Vedere di nuovo, dopo che i nostri peccati ci hanno
fatto perdere di vista il bene e ci hanno distolto dalla bellezza della nostra
chiamata, facendoci invece errare lontano dalla meta.
Questo brano di Vangelo ha un grande valore simbolico, perché ognuno
di noi si trova nella situazione di Bartimeo. La sua cecità lo aveva portato
alla povertà e a vivere ai margini della città, dipendendo dagli altri in tutto.
Anche il peccato ha questo effetto: ci impoverisce e ci isola. È una cecità
dello spirito, che impedisce di vedere l'essenziale, di fissare lo sguardo
sull'amore che dà la vita; e conduce poco alla volta a soffermarsi su ciò
che è superficiale, fino a rendere insensibili agli altri e al bene. Quante
tentazioni hanno la forza di annebbiare la vista del cuore e di renderlo
miope! Quanto è facile e sbagliato credere che la vita dipenda da quello
che si ha, dal successo o dall'ammirazione che si riceve; che l'economia
sia fatta solo di profitto e di consumo; che le proprie voglie individuali
debbano prevalere sulla responsabilità sociale! Guardando solo al nostro
io, diventiamo ciechi, spenti e ripiegati su noi stessi, privi di gioia e privi
di libertà. È così brutto!
Ma Gesù passa; passa e non va oltre: « si fermò », dice il Vangelo.2 Allora
un fremito attraversa il cuore, perché ci si accorge di essere guardati dalla
Luce, da quella Luce gentile che ci invita a non rimanere rinchiusi nelle
nostre scure cecità. La presenza vicina di Gesù fa sentire che lontani da
Lui ci manca qualcosa di importante. Ci fa sentire bisognosi di salvezza,
e questo è l'inizio della guarigione del cuore. Poi, quando il desiderio di
essere guariti si fa audace, conduce alla preghiera, a gridare con forza e
insistenza aiuto, come ha fatto Bartimeo: « Figlio di Davide, Gesù, abbi
pietà di me! ».3
* Die 4 Martii 2016. 1 Mc 10, 51. 2 v. 49. 3 v. 47.