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Purtroppo, come quei « molti » del Vangelo, c'è sempre qualcuno che
non vuole fermarsi, che non vuole essere disturbato da chi grida il proprio
dolore, preferendo far tacere e rimproverare il povero che dà fastidio.4 È
la tentazione di andare avanti come se nulla fosse, ma in questo modo si
rimane distanti dal Signore e si tengono lontani da Gesù anche gli altri.
Riconosciamo di essere tutti mendicanti dell'amore di Dio, e non lascia-
moci sfuggire il Signore che passa. « Ho paura del Signore che passa »,
diceva sant'Agostino. Paura che passi e io lo lasci passare. Diamo voce al
nostro desiderio più vero: « [Gesù], che io veda di nuovo! ».5 Questo Giu-
bileo della Misericordia è tempo favorevole per accogliere la presenza di
Dio, per sperimentare il suo amore e ritornare a Lui con tutto il cuore.
Come Bartimeo, gettiamo via il mantello e alziamoci in piedi:6 buttiamo
via, cioè, quello che impedisce di essere spediti nel cammino verso di Lui,
senza paura di lasciare ciò che ci dà sicurezza e a cui siamo attaccati; non
rimaniamo seduti, rialziamoci, ritroviamo la nostra statura spirituale - in
piedi - la dignità di figli amati che stanno davanti al Signore per essere
da Lui guardati negli occhi, perdonati e ricreati. E la parola forse che oggi
arriva nel nostro cuore, è la stessa della creazione dell'uomo: « Alzati! ». Dio
ci ha creati in piedi: « Alzati! ».
Oggi più che mai, soprattutto noi Pastori siamo anche chiamati ad as-
coltare il grido, forse nascosto, di quanti desiderano incontrare il Signore.
Siamo tenuti a rivedere quei comportamenti che a volte non aiutano gli
altri ad avvicinarsi a Gesù; gli orari e i programmi che non incontrano i
reali bisogni di quanti si potrebbero accostare al confessionale; le regole
umane, se valgono più del desiderio di perdono; le nostre rigidità che po-
trebbero tenere lontano dalla tenerezza di Dio. Non dobbiamo certo smi-
nuire le esigenze del Vangelo, ma non possiamo rischiare di rendere vano
il desiderio del peccatore di riconciliarsi con il Padre, perché il ritorno a
casa del figlio è ciò che il Padre attende prima di tutto.7
Le nostre parole siano quelle dei discepoli che, ripetendo le stesse es-
pressioni di Gesù, dicono a Bartimeo: « Coraggio! Alzati, ti chiama ».8 Siamo
4 Cfr v. 48. 5 v. 51. 6 Cfr v. 50. 7 Cfr Lc 15, 20-32. 8 v. 49.