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ostacoli la destinazione universale dei beni; 18 che l'intervento dell'uomo non
comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di
domani. Oltre ad una leale solidarietà inter-generazionale, va ribadita l'ur-
gente necessità morale di una rinnovata solidarietà intra-generazionale, spe-
cialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente indu-
strializzati: « la comunità internazionale ha il compito imprescindibile di
trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse
non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da
pianificare insieme il futuro ».19 La crisi ecologica mostra l'urgenza di una
solidarietà che si proietti nello spazio e nel tempo. È infatti importante ricono-
scere, fra le cause dell'attuale crisi ecologica, la responsabilità storica dei
Paesi industrializzati. I Paesi meno sviluppati e, in particolare, quelli emer-
genti, non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilità rispetto al
creato, perché il dovere di adottare gradualmente misure e politiche ambien-
tali efficaci appartiene a tutti. Ciò potrebbe realizzarsi più facilmente se vi
fossero calcoli meno interessati nell'assistenza, nel trasferimento delle cono-
scenze e delle tecnologie più pulite.
9. È indubbio che uno dei principali nodi da affrontare, da parte della
comunità internazionale, è quello delle risorse energetiche, individuando stra-
tegie condivise e sostenibili per soddisfare i bisogni di energia della presente
generazione e di quelle future. A tale scopo, è necessario che le società tecno-
logicamente avanzate siano disposte a favorire comportamenti improntati
alla sobrietà, diminuendo il proprio fabbisogno di energia e migliorando le
condizioni del suo utilizzo. Al tempo stesso, occorre promuovere la ricerca e
l'applicazione di energie di minore impatto ambientale e la « ridistribuzione
planetaria delle risorse energetiche, in modo che anche i Paesi che ne sono
privi possano accedervi ».20 La crisi ecologica, dunque, offre una storica op-
portunità per elaborare una risposta collettiva volta a convertire il modello di
sviluppo globale in una direzione più rispettosa nei confronti del creato e di
uno sviluppo umano integrale, ispirato ai valori propri della carità nella
verità. Auspico, pertanto, l'adozione di un modello di sviluppo fondato sulla
centralità dell'essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comu-
ne, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento
18 Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 30-31.43. 19 Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 49. 20 Ibid.