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disfacenti per i bisogni primari di tutti. La questione ecologica non va af-
frontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale pro-
fila all'orizzonte; a motivarla deve essere soprattutto la ricerca di un'auten-
tica solidarietà a dimensione mondiale, ispirata dai valori della carità, della
giustizia e del bene comune. D'altronde, come ho già avuto modo di ricorda-
re, « la tecnica non è mai solo tecnica. Essa manifesta l'uomo e le sue aspira-
zioni allo sviluppo; esprime la tensione dell'animo umano al graduale supe-
ramento di certi condizionamenti materiali. La tecnica, pertanto, si inserisce
nel mandato di "coltivare e custodire la terra" (Cfr. Gen 2, 15), che Dio ha
affidato all'uomo, e va orientata a rafforzare quell'alleanza tra essere umano
e ambiente che deve essere specchio dell'amore creatore di Dio ».25
11. Appare sempre più chiaramente che il tema del degrado ambientale
chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi, gli stili di vita e i modelli
di consumo e di produzione attualmente dominanti, spesso insostenibili dal
punto di vista sociale, ambientale e finanche economico. Si rende ormai indi-
spensabile un effettivo cambiamento di mentalità che induca tutti ad adot-
tare nuovi stili di vita « nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la
comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che
determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti ».26 Sem-
pre più si deve educare a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio
raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico. Tutti siamo re-
sponsabili della protezione e della cura del creato. Tale responsabilità non
conosce frontiere. Secondo il principio di sussidiarietà, è importante che cia-
scuno si impegni al livello che gli corrisponde, operando affinché venga su-
perata la prevalenza degli interessi particolari. Un ruolo di sensibilizzazione e
di formazione spetta in particolare ai vari soggetti della società civile e alle
Organizzazioni non-governative, che si prodigano con determinazione e ge-
nerosità per la diffusione di una responsabilità ecologica, che dovrebbe essere
sempre più ancorata al rispetto dell' « ecologia umana ». Occorre, inoltre,
richiamare la responsabilità dei media in tale ambito, proponendo modelli
positivi a cui ispirarsi. Occuparsi dell'ambiente richiede, cioè, una visione
larga e globale del mondo; uno sforzo comune e responsabile per passare da
una logica centrata sull'egoistico interesse nazionalistico ad una visione che
abbracci sempre le necessità di tutti i popoli. Non si può rimanere indifferenti
25 Lett. enc. Caritas in veritate, 69. 26 Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 36.