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3. Un terzo elemento, che in modo sempre più naturale e centrale fa parte
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rispetto delle regole, il perdono e l'accoglienza dell'altro ».3 Essa è la prima
scuola dove si viene educati alla giustizia e alla pace.
Viviamo in un mondo in cui la famiglia, e anche la vita stessa, sono
costantemente minacciate e, non di rado, frammentate. Condizioni di lavoro
spesso poco armonizzabili con le responsabilità familiari, preoccupazioni per
il futuro, ritmi di vita frenetici, migrazioni in cerca di un adeguato sostenta-
mento, se non della semplice sopravvivenza, finiscono per rendere difficile la
possibilità di assicurare ai figli uno dei beni più preziosi: la presenza dei
genitori; presenza che permetta una sempre più profonda condivisione del
cammino, per poter trasmettere quell'esperienza e quelle certezze acquisite
con gli anni, che solo con il tempo trascorso insieme si possono comunicare. Ai
genitori desidero dire di non perdersi d'animo! Con l'esempio della loro vita
esortino i figli a porre la speranza anzitutto in Dio, da cui solo sorgono
giustizia e pace autentiche.
Vorrei rivolgermi anche ai responsabili delle istituzioni che hanno compiti
educativi: veglino con grande senso di responsabilità affinché la dignità di
ogni persona sia rispettata e valorizzata in ogni circostanza. Abbiano cura
che ogni giovane possa scoprire la propria vocazione, accompagnandolo nel
far fruttificare i doni che il Signore gli ha accordato. Assicurino alle famiglie
che i loro figli possano avere un cammino formativo non in contrasto con la
loro coscienza e i loro principi religiosi.
Ogni ambiente educativo possa essere luogo di apertura al trascendente e
agli altri; luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si senta
valorizzato nelle proprie potenzialità e ricchezze interiori, e impari ad ap-
prezzare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia che scaturisce dal vivere
giorno per giorno la carità e la compassione verso il prossimo e dal partecipare
attivamente alla costruzione di una società più umana e fraterna.
Mi rivolgo poi ai responsabili politici, chiedendo loro di aiutare concreta-
mente le famiglie e le istituzioni educative ad esercitare il loro diritto-dovere
di educare. Non deve mai mancare un adeguato supporto alla maternità e alla
paternità. Facciano in modo che a nessuno sia negato l'accesso all'istruzione e
che le famiglie possano scegliere liberamente le strutture educative ritenute
più idonee per il bene dei propri figli. Si impegnino a favorire il ricongiungi-
mento di quelle famiglie che sono divise dalla necessità di trovare mezzi di
3 Benedetto XVI, Discorso agli Amministratori della Regione Lazio, del Comune e della
Provincia di Roma (14 gennaio 2011): L'Osservatore Romano, 15 gennaio 2011, p. 7.