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302 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 303
304 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
306 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 285
Tra questi, anzitutto, le famiglie, focolai di umanità, in cui l'esperienza del
lavoro, il sacrificio che lo alimenta e i frutti che ne derivano trovano senso
e valore. E, insieme con le famiglie, non possiamo dimenticare le catego-
rie più deboli e marginalizzate, come gli anziani, che potrebbero ancora
esprimere risorse ed energie per una collaborazione attiva, eppure vengono
troppo spesso scartati come inutili e improduttivi. E che dire poi di tutti
quei potenziali lavoratori, specialmente dei giovani, che, prigionieri della
precarietà o di lunghi periodi di disoccupazione, non vengono interpellati
da una richiesta di lavoro che dia loro, oltre a un onesto salario, anche
quella dignità di cui a volte si sentono privati?
Tutte queste forze, insieme, possono fare la differenza per un'impresa
che metta al centro la persona, la qualità delle sue relazioni, la verità del
suo impegno a costruire un mondo più giusto, un mondo davvero di tutti.
« Fare insieme » vuol dire, infatti, impostare il lavoro non sul genio solitario
di un individuo, ma sulla collaborazione di molti. Significa, in altri termini,
« fare rete » per valorizzare i doni di tutti, senza però trascurare l'unicità
irripetibile di ciascuno. Al centro di ogni impresa vi sia dunque l'uomo: non
quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue
necessità, le sue speranze, le sue fatiche.
Questa attenzione alla persona concreta comporta una serie di scelte
importanti: significa dare a ciascuno il suo, strappando madri e padri di
famiglia dall'angoscia di non poter dare un futuro e nemmeno un presente
ai propri figli; significa saper dirigere, ma anche saper ascoltare, condi-
videndo con umiltà e fiducia progetti e idee; significa fare in modo che il
lavoro crei altro lavoro, la responsabilità crei altra responsabilità, la spe-
ranza crei altra speranza, soprattutto per le giovani generazioni, che oggi
ne hanno più che mai bisogno.
Nell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium rilanciavo la sfida di soste-
nerci a vicenda, di fare dell'esperienza condivisa un'occasione per « maggiori
possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti ».1 Dinanzi a tante barriere di
ingiustizia, di solitudine, di sfiducia e di sospetto che vengono ancora erette
ai nostri giorni, il mondo del lavoro, di cui voi siete attori di primo piano,
è chiamato a fare passi coraggiosi perché « trovarsi e fare insieme » non sia
solo uno slogan, ma un programma per il presente e il futuro.
1 N. 87.