EX S . G. E P . ET REG. 121

Dubia quoad confessarios extraordinarios Religiosarum.

Die 1 Februarii 1892.

1. Il favore accordato alle monache di ricorrere ad uno straordinario quoties ut propriae conscientiae consulant ad id adigantur è così illimitato e incondizionato che esse se ne pos- sano servire costantemente senza ricorrere mai al confessore ordinario e senza poter essere sindacate neppure dal Vescovo su questo punto, e da esso in qualche modo impedite se fossero guidate da ragioni biasimevoli e insulse?

2. I confessori, aggiunti hanno alcuni doveri di coscienza di rifiutarsi ad ascoltare le confessioni delle suore, quando ricono- scono che non esiste un plausibile motivo che le astringa di ricorrere ad essi?

3. Se parecchie suore (e peggio ancora se la maggior parte di esse) ricorressero costantemente a qualcuno dei confessori aggiunti, il Vescovo deve tacere, o intervenire con qualche prov- vedimento per tutelare la massima sancita nella bolla Pastorcdis: « Generaliter statutum esse dignoscitur, ut pro singulis monia- lium monasteriis unus dumtaxat confessarius deputetur»?

4. E posto che debba intervenire, quai provvedimento potrà legalmente adottare?

Ad I. Negative. Ad II. Affirmative. Ad III. Negative ad pr imam par t em, affirmative ad se-

cundam. Ad IV. Moneat Ordinarius moniales et sorores, de quibus

agitur, dispositionem Articuli IV Decreti Quemadmodum (1) ex-

(1) • Decretum hoc relatum fuit Vol. XXIII, 505.

Ad 3m Affirmative pro petita facultate ; ita tamen ut haere- ditas acquiratur Monasterio.

Ad 4 m Affirmative pro petita facultate ad t r iennium, pro casibus dumtaxat urgentibus, in quibus nempe non suppetat tempus recurrendi ad Sanctam Sedem.

Romae, 15 Ianuarii 1897.

S. CARD. VANNUTELLI, Praefectus.