EX S. C. RITUUM 247

nella casa stessa essa faceva distribuire ai poveri limosine e cibo. La stessa casa di Regina coeli fu aperta con piena an- nuenza dell'autorità diocesana di Napoli ». Testis denique X V I I I refert : « In Napoli dal detto Murat ebbe la casa di Regina coeli, la quale era un monastero di Rocchettine, e da lui ebbe pure degli assegni temporali. In detta casa oltre all'assistenza al suc- cennato ospedale nel 1812, istituì le scuole gratuite per le ra- gazze povere. Nel 1821, dalla corte di Napoli fu esortata ad aprire l'educandato per signore, e per quelle di condizione ci- vile, come fece ».

Interea res accidit, qua Sororum a Caritate congregatio ab alterutro episcoporum adhuc usque in sua dioecesi recepta, ma- tura iam esset ut per orbem latius proferretur; foederatae enim Europae nationes ex potentissimo praestantissimoque imperio Napoleonem praecipitaverant, principes quos ipse potestate pri- vaverat, in sua quaeque regna restituerant, Romano denique Pontifici vincula dempserant eumque libertatis optatissimae pristinaeque ditionis compotem fecerant. Opportunum igitur ac tempestivum visum est constitutiones Sanctissimo submittere ut recens congregatio ex institutis iuris canonici rite probata, inter religiosos ordines splendor ac decus Ecclesiae adscriberetur. Utque constituisset effecit, moras confestim rupi t, Romam pe- tivit, propositum tenuit, sed inde, permittente Deo, obstacula cuiusmodi, dolores atque sollicitudines, tenerae matri optimae- que magistrae acerbissimae, ortum stirpemque duxerunt. Suf- ficiat haec X X X I I testis verba recitare : « Il Papa Pio VII di f. m., che approvò le regole, volle modificate due cose : quella della dipendenza dal solo Arcivescovo di Besanzone che era il superiore generale dell'istituto, disponendo che invece le case del nostro istituto dipendessero dagli ordinarii dei luoghi, dove esistono le c a s e ; ed inoltre volle che i nostri voti durassero sino alla permanenza delle suore nell'Istituto. Fattesi le quali modificazioni per opera dell'Arcivescovo di Besanzone e rispet- tivo clero, le case di Francia furono divise dal resto dell' Isti- tuto con gravi sofferenze della Serva di Dio, sino al punto di non essere ricevuta nelle case di Francia. La Serva di Dio da sua parte tollerò quelle grandi pene con spirito di fede, con am- mirabile rassegnazione ».

Quid plura? fama insignem congregationis auctricem, ius- su ac voluntate archiepiscopi Bisuntini, a sororibus suis, quas