678 EX S. G. CONCILII

esista più il Bagno in Genova, e non si possa da essi piti esercitare i soliti Uffizii di carità verso i condannati, non devono essere privati del loro diritto alla partecipaziene del legato nel modo stabilito e per oltre cinquant'anni ese- guito.

« D'altronde trasportato il Bagno alla Spezia, restarono, fino a pochi anni addietro, due stabilimenti di pena ai forti di S. Giuliano e del Castellacelo, in ambi i quali tutti gli anni i Missionarii Urbani esercitarono il loro zelo e carità..

« N è per essere soppresse queste due case di pena, manca T occasione di poter giovare coloro che gemono sotto il peso dell'umana giustizia. Esistono in Genova le carceri giudi- ziarie ove la Ven. Compagnia di Misericordia già addimo- strò il desiderio di chiamare a fare esercizi o Missioni i Missionari Urbani ; quindi questi alla opportunità sono sem- pre in grado di prestare l'opera loro secondo l'intenzione del fu M.se Spinola ».

Denique Pro-Vicarius Generalis Ianuensis litteris diei 6 Nov. 1899 haec testabatur : « Letta la domanda del M. R. Signor D. Danese Cesare, Presidente della Missione Urbana di S. Carlo in Genova :

« Visti ed esaminati i libri dei conti e dei verbali della predetta Congregazione:

« Si dichiara ed attesta pienamente constare che la Con- gregazione della Missione Urbana di S. Carlo in Genova fin dal secolo scorso ebbe il servizio spirituale dei bagni delle Galere anche fuori Città alla Foce, a S. Giuliano d'Al- baro, al Castellacelo e lo continuò fino al 1890 nel quale anno il R. Governo tolse dalla Città e vicinanze di Genova ogni reclusorio, lasciando le Carceri Giudiziarie.

« Dal sopra esposto appare che quando venne incaricata, la Congregazione della Missione Urbana di adempiere al Le- gato Spinola non poteva intendersi limitatamente al ser- vizio spirituale dei Condannati esistenti nella Darsena, (in Città)' ma del servizio anche fuori Città, come infatti venne continuato fino al corr. 1899 prestandosi pei detenuti del-