120 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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162 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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172 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
174 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
196 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 203
204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 205
206 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 207
208 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 209
210 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 211
212 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 213
214 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 215
216 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 217
218 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 219
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Congregatio de Causis Sanctorum 221
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Congregatio de Causis Sanctorum 223
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228 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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234 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 133
Quante volte si perde la vista della stella! E incontrano una tentazione,
messa lì dal diavolo: è l'inganno di Erode. Il re Erode si mostra interessa-
to al bambino, ma non per adorarlo, bensì per eliminarlo. Erode è l'uomo
di potere, che nell'altro riesce a vedere soltanto il rivale. E in fondo egli
considera anche Dio come un rivale, anzi come il rivale più pericoloso. Nel
palazzo i Magi attraversano un momento di oscurità, di desolazione, che
riescono a superare grazie ai suggerimenti dello Spirito Santo, che parla
mediante le profezie della Sacra Scrittura. Queste indicano che il Messia
nascerà a Betlemme, la città di Davide.
A quel punto riprendono il cammino e rivedono la stella: l'evangelista
annota che provarono « una gioia grandissima »,2 una vera consolazione.
Giunti a Betlemme, trovarono « il bambino con Maria sua madre ».3 Dopo
quella di Gerusalemme, questa per loro fu la seconda, grande tentazione:
rifiutare questa piccolezza. E invece: « si prostrarono e lo adorarono », of-
frendogli i loro doni preziosi e simbolici. È sempre la grazia dello Spirito
Santo che li aiuta: quella grazia che, mediante la stella, li aveva chiamati e
guidati lungo il cammino, ora li fa entrare nel mistero. Quella stella che ha
accompagnato il cammino li fa entrare nel mistero. Guidati dallo Spirito,
arrivano a riconoscere che i criteri di Dio sono molto diversi da quelli degli
uomini, che Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma si ri-
volge a noi nell'umiltà del suo amore. L'amore di Dio è grande, sì. L'amore
di Dio è potente, sì. Ma l'amore di Dio è umile, tanto umile! I Magi sono
così modelli di conversione alla vera fede perché hanno creduto più nella
bontà di Dio che non nell'apparente splendore del potere.
E allora ci possiamo chiedere: qual è il mistero in cui Dio si nasconde?
Dove posso incontrarlo? Vediamo attorno a noi guerre, sfruttamento di
bambini, torture, traffici di armi, tratta di persone… In tutte queste realtà,
in tutti questi fratelli e sorelle più piccoli che soffrono per tali situazioni,
c'è Gesù.4 Il presepe ci prospetta una strada diversa da quella vagheggiata
dalla mentalità mondana: è la strada dell'abbassamento di Dio, quell'umil-
tà dell'amore di Dio si abbassa, si annienta, la sua gloria nascosta nella
mangiatoia di Betlemme, nella croce sul calvario, nel fratello e nella sorella
che soffre.
2 Mt 2, 10. 3 Mt 2, 11. 4 Cfr Mt 25, 40.45.