120 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
122 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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128 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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132 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
134 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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150 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
152 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
154 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
156 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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162 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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166 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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180 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 205
206 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 207
208 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 209
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Congregatio de Causis Sanctorum 211
212 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 213
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228 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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234 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 199
II
Occasione venturi IL Diei Mundialis Communicationum Socialium. Comuni- care la famiglia: ambiente privilegiato dell'incontro nella gratuità dell'amore .
Il tema della famiglia è al centro di un'approfondita riflessione ecclesiale e di un processo sinodale che prevede due Sinodi, uno straordinario - appena celebrato - ed uno ordinario, convocato per il prossimo ottobre. In tale con- testo, ho ritenuto opportuno che il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali avesse come punto di riferimento la famiglia. La famiglia è del resto il primo luogo dove impariamo a comunicare. Tornare a questo momento originario ci può aiutare sia a rendere la comunicazione più autentica e umana, sia a guardare la famiglia da un nuovo punto di vista.
Possiamo lasciarci ispirare dall'icona evangelica della visita di Maria ad Elisabetta ( Lc 1, 39-56). « Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!" » (vv. 41-42).
Anzitutto, questo episodio ci mostra la comunicazione come un dialogo che si intreccia con il linguaggio del corpo. La prima risposta al saluto di Maria la dà infatti il bambino, sussultando gioiosamente nel grembo di Elisa- betta. Esultare per la gioia dell'incontro è in un certo senso l'archetipo e il simbolo di ogni altra comunicazione, che impariamo ancora prima di venire al mondo. Il grembo che ci ospita è la prima « scuola » di comunicazione, fatta di ascolto e di contatto corporeo, dove cominciamo a familiarizzare col mondo esterno in un ambiente protetto e al suono rassicurante del battito del cuore della mamma. Questo incontro tra due esseri insieme così intimi e ancora così estranei l'uno all'altra, un incontro pieno di promesse, è la nostra prima esperienza di comunicazione. Ed è un'esperienza che ci accomuna tutti, perché ciascuno di noi è nato da una madre.
Anche dopo essere venuti al mondo restiamo in un certo senso in un « grembo », che è la famiglia. Un grembo fatto di persone diverse, in rela- zione: la famiglia è il « luogo dove si impara a convivere nella differenza » (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66). Differenze di generi e di generazioni, che comunicano prima di tutto perché si accolgono a vicenda, perché tra loro esiste un vincolo. E più largo è il ventaglio di queste relazioni, più sono diverse le età, e più ricco è il nostro ambiente di vita. È il legame