separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-
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nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni
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vostro Vescovo come anche oggi nelle sue parole, quanto questa sensibilità sia
tra voi viva e percepita in modo positivo, con genuino spirito evangelico.
Cari amici, noi sappiamo bene, perché il Signore Gesù su questo è stato
molto chiaro, che l'efficacia della testimonianza è proporzionata all'intensità
dell'amore. A nulla vale proiettarsi fino ai confini della terra, se prima non ci
si vuole bene e non ci si aiuta gli uni gli altri all'interno della comunità
cristiana. Perciò l'esortazione dell'apostolo Paolo, che abbiamo ascoltato nel-
la seconda Lettura,8 è fondamentale non solo per la vostra vita di famiglia
ecclesiale, ma anche per il vostro impegno di animazione della realtà sociale.
Infatti, in un contesto che tende a incentivare sempre più l'individualismo, il
primo servizio della Chiesa è quello di educare al senso sociale, all'attenzione
per il prossimo, alla solidarietà e alla condivisione. La Chiesa, dotata com'è
dal suo Signore di una carica spirituale che continuamente si rinnova, si
rivela capace di esercitare un influsso positivo anche sul piano sociale, perché
promuove un'umanità rinnovata e rapporti umani aperti e costruttivi, nel
rispetto e nel servizio in primo luogo degli ultimi e dei più deboli.
Qui, nel Salento, come in tutto il Meridione d'Italia, le Comunità ecclesiali
sono luoghi dove le giovani generazioni possono imparare la speranza, non
come utopia, ma come fiducia tenace nella forza del bene. Il bene vince e, se a
volte può apparire sconfitto dalla sopraffazione e dalla furbizia, in realtà
continua ad operare nel silenzio e nella discrezione portando frutti nel lungo
periodo. Questo è il rinnovamento sociale cristiano, basato sulla trasforma-
zione delle coscienze, sulla formazione morale, sulla preghiera; sı̀, perché la
preghiera dà la forza di credere e lottare per il bene anche quando umana-
mente si sarebbe tentati di scoraggiarsi e di tirarsi indietro. Le iniziative che
il Vescovo ha citato in apertura - quella delle Suore Marcelline, quella dei
Padri Trinitari - e le altre che portate avanti nel vostro territorio, sono segni
eloquenti di questo stile tipicamente ecclesiale di promozione umana e socia-
le. Al tempo stesso, cogliendo l'occasione della presenza delle Autorità civili,
mi piace ricordare che la Comunità cristiana non può e non vuole mai sosti-
tuirsi alle legittime e doverose competenze delle Istituzioni, anzi, le stimola e
le sostiene nei loro compiti e si propone sempre di collaborare con esse per il
bene di tutti, a partire dalle situazioni di maggiore disagio e difficoltà.
Il pensiero torna, infine, alla Vergine Santissima. Da questo Santuario di
Santa Maria de finibus terrae desidero recarmi in spirituale pellegrinaggio nei
8 Cfr Col 3, 12-17.