separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-
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nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni
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predica più efficace. San Lorenzo, figlio di questa Città, divenuto, sulle orme
di san Francesco d'Assisi, apostolo di pace in un'Europa lacerata da guerre e
discordie, vi ottenga il dono di un'autentica fraternità. Tutti vi affido alla
protezione della Beata Vergine Maria, Madre della speranza e Stella dell'evan-
gelizzazione. Vi aiuti la Vergine Santa a rimanere nell'amore di Cristo, perché
possiate portare frutti abbondanti a gloria di Dio Padre e per la salvezza del
mondo. Amen.
III
In inauguratione Anni Paulini apud Basilicam Sancti Pauli extra Moenia.*
Santità e Delegati fraterni,
Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari fratelli e sorelle,
siamo riuniti presso la tomba di san Paolo, il quale nacque, duemila anni
fa, a Tarso di Cilicia, nell'odierna Turchia. Chi era questo Paolo? Nel tempio
di Gerusalemme, davanti alla folla agitata che voleva ucciderlo, egli presenta
se stesso con queste parole: « Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma
cresciuto in questa città [Gerusalemme], formato alla scuola di Gamaliele
nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio... ».1 Alla fine
del suo cammino dirà di sé: « Sono stato fatto... maestro delle genti nella fede
e nella verità ».2 Maestro delle genti, apostolo e banditore di Gesù Cristo, cosı̀
egli caratterizza se stesso in uno sguardo retrospettivo al percorso della sua
vita. Ma con ciò lo sguardo non va soltanto verso il passato. «Maestro delle
genti » - questa parola si apre al futuro, verso tutti i popoli e tutte le
generazioni. Paolo non è per noi una figura del passato, che ricordiamo con
venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù
Cristo anche per noi.
Siamo quindi riuniti non per riflettere su una storia passata, irrevocabil-
mente superata. Paolo vuole parlare con noi - oggi. Per questo ho voluto
indire questo speciale « Anno Paolino »: per ascoltarlo e per apprendere ora da
lui, quale nostro maestro, « la fede e la verità », in cui sono radicate le ragioni
* Die 28 Iunii 2008. 1 At 22, 3. 2 1 Tm 2, 7; cfr 2 Tm 1, 11.