separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-
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nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni
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fronte all'ulteriore sviluppo, i Dodici riconobbero l'ora in cui anch'essi dove-
vano incamminarsi verso il mondo intero, per annunciargli il Vangelo. Pietro
che, secondo l'ordine di Dio, per primo aveva aperto la porta ai pagani lascia
ora la presidenza della Chiesa cristiano-giudaica a Giacomo il minore, per
dedicarsi alla sua vera missione: al ministero per l'unità dell'unica Chiesa
di Dio formata da giudei e pagani. Il desiderio di san Paolo di andare a Roma
sottolinea - come abbiamo visto - tra le caratteristiche della Chiesa so-
prattutto la parola « catholica ». Il cammino di san Pietro verso Roma, come
rappresentante dei popoli del mondo, sta soprattutto sotto la parola «una »: il
suo compito è di creare l'unità della catholica, della Chiesa formata da giudei e
pagani, della Chiesa di tutti i popoli. Ed è questa la missione permanente di
Pietro: far sı̀ che la Chiesa non si identifichi mai con una sola nazione, con una
sola cultura o con un solo Stato. Che sia sempre la Chiesa di tutti. Che
riunisca l'umanità al di là di ogni frontiera e, in mezzo alle divisioni di questo
mondo, renda presente la pace di Dio, la forza riconciliatrice del suo amore.
Grazie alla tecnica dappertutto uguale, grazie alla rete mondiale di informa-
zioni, come anche grazie al collegamento di interessi comuni, esistono oggi nel
mondo modi nuovi di unità, che però fanno esplodere anche nuovi contrasti e
danno nuovo impeto a quelli vecchi. In mezzo a questa unità esterna, basata
sulle cose materiali, abbiamo tanto più bisogno dell'unità interiore, che pro-
viene dalla pace di Dio - unità di tutti coloro che mediante Gesù Cristo sono
diventati fratelli e sorelle. È questa la missione permanente di Pietro e anche
il compito particolare affidato alla Chiesa di Roma.
Cari Confratelli nell'Episcopato! Vorrei ora rivolgermi a voi che siete
venuti a Roma per ricevere il pallio come simbolo della vostra dignità e della
vostra responsabilità di Arcivescovi nella Chiesa di Gesù Cristo. Il pallio è
stato tessuto con la lana di pecore, che il Vescovo di Roma benedice ogni
anno nella festa della Cattedra di Pietro, mettendole con ciò, per cosı̀ dire, da
parte affinché diventino un simbolo per il gregge di Cristo, che voi presiedete.
Quando prendiamo il pallio sulle spalle, quel gesto ci ricorda il Pastore che
prende sulle spalle la pecorella smarrita, che da sola non trova più la via verso
casa, e la riporta all'ovile. I Padri della Chiesa hanno visto in questa pecorella
l'immagine di tutta l'umanità, dell'intera natura umana, che si è persa e non
trova più la via verso casa. Il Pastore che la riporta a casa può essere soltanto
il Logos, la Parola eterna di Dio stesso. Nell'incarnazione Egli ha preso tutti
noi - la pecorella « uomo » - sulle sue spalle. Egli, la Parola eterna, il vero