separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-
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nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni
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Congregatio pro Doctrina Fidei 489
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pallio ci parla della cattolicità della Chiesa, della comunione universale di
Pastore e gregge. E ci rimanda all'apostolicità: alla comunione con la fede
degli Apostoli, sulla quale è fondata la Chiesa. Ci parla della ecclesia una,
catholica, apostolica e naturalmente, legandoci a Cristo, ci parla proprio anche
del fatto che la Chiesa è sancta e che il nostro operare è un servizio alla sua
santità.
Ciò mi fa ritornare, infine, ancora a san Paolo e alla sua missione. Egli ha
espresso l'essenziale della sua missione, come pure la ragione più profonda del
suo desiderio di andare a Roma, nel capitolo 15 della Lettera ai Romani in una
frase straordinariamente bella. Egli si sa chiamato « a servire come liturgo di
Gesù Cristo per le genti, amministrando da sacerdote il Vangelo di Dio, perché
i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo ».13
Solo in questo versetto Paolo usa la parola « hierourgein » - amministrare da
sacerdote - insieme con « leitourgós » - liturgo: egli parla della liturgia co-
smica, in cui il mondo stesso degli uomini deve diventare adorazione di Dio,
oblazione nello Spirito Santo. Quando il mondo nel suo insieme sarà diven-
tato liturgia di Dio, quando nella sua realtà sarà diventato adorazione, allora
avrà raggiunto la sua meta, allora sarà sano e salvo. È questo l'obiettivo
ultimo della missione apostolica di san Paolo e della nostra missione. A tale
ministero il Signore ci chiama. Preghiamo in questa ora, affinché Egli ci aiuti
a svolgerlo in modo giusto, a diventare veri liturghi di Gesù Cristo. Amen.
13 15, 6.