separamus territorium, prout in praesens lege civili circumscribitur, munici-
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nanza quotidiana alla sofferenza sia dei nostri vicini e familiari sia di ogni
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Prof. Cesare Mirabelli, che si sono fatti interpreti dei vostri sentimenti, e
rivolgo a tutti i presenti il mio cordiale benvenuto.
In continuità con l'incontro europeo dei Docenti universitari dello scorso
anno, il vostro Simposio affronta un tema di grande rilevanza accademica e
culturale. Desidero esprimere la mia gratitudine al Comitato organizzatore
per tale scelta che ci permette, tra l'altro, di celebrare il decennale della
pubblicazione della Lettera Enciclica Fides et ratio del mio amato predeces-
sore, il Papa Giovanni Paolo II. Già in quella occasione cinquanta Docenti di
filosofia delle Università di Roma, pubbliche e pontificie, manifestarono la
loro gratitudine al Papa con una dichiarazione nella quale si ribadiva l'ur-
genza del rilancio dello studio della filosofia nelle Università e nelle Scuole.
Condividendo tale preoccupazione e incoraggiando la fruttuosa collaborazio-
ne tra i Docenti di diversi Atenei, romani ed europei, desidero rivolgere ai
Docenti di filosofia un particolare invito a proseguire con fiducia nella ricerca
filosofica investendo energie intellettuali e coinvolgendo le nuove generazioni
in tale impegno.
Gli eventi succedutisi nei dieci anni trascorsi dalla pubblicazione dell'En-
ciclica hanno delineato con maggiore evidenza lo scenario storico e culturale
nel quale la ricerca filosofica è chiamata ad inoltrarsi. Infatti la crisi della
modernità non è sinonimo di declino della filosofia; anzi la filosofia deve
impegnarsi in un nuovo percorso di ricerca per comprendere la vera natura
di tale crisi 1 e individuare prospettive nuove verso cui orientarsi. La moder-
nità, se ben compresa, rivela una « questione antropologica » che si presenta in
modo molto più complesso e articolato di quanto non avvenisse nelle rifles-
sioni filosofiche degli ultimi secoli, soprattutto in Europa. Senza sminuire i
tentativi compiuti, rimane ancora molto da indagare e da comprendere. La
modernità non è un semplice fenomeno culturale, storicamente datato; essa in
realtà implica una nuova progettualità, una più esatta comprensione della
natura dell'uomo. Non è difficile cogliere negli scritti di autorevoli pensatori
contemporanei un'onesta riflessione sulle difficoltà che si frappongono alla
soluzione di questa prolungata crisi. L'apertura di credito che taluni autori
propongono nei confronti delle religioni e, in particolare, del cristianesimo, è
un segno evidente del sincero desiderio di far uscire dall'autosufficienza la
riflessione filosofica.
1 Cfr Discorso all'incontro europeo dei Docenti universitari, del 23 giugno 2007.